Una nuova edizione del Talent Prize è alle porte (il 14 ottobre inaugurerà la mostra di vincitore, finalisti e premi speciali al Macro di Roma) e una si conclude. Antonio Fiorentino, vincitore del Talent Prize 2015 con l’opera Dominium Melancholiae, si appresta a percorrere l’ultima tappa come vincitore del concorso promosso da Inside Art, l’esposizione dei sui lavori a Lille. In virtù del partenariato con la città francese, presente nella capitale con l’Atelier Wicar, il Talent Prize offre infatti al vincitore la possibilità di partecipare alla mostra Format à l’italienne dal 16 settembre al 6 novembre. La rassegna, ospitata a Espace Le Carré, spazio municipale di arte contemporanea di Lille e giunta ormai alla sua settima edizione, presenta, oltre alle opere di Antonio Fiorentino, anche i lavori dei borsisti dell’Atelier Wicar, frutto della loro residenza a Roma di tre mesi.
Si tratta di Marie Lelouche, Fabien Swyngedauw e Laura Gourmet, tre artisti diversi tra loro che hanno cercato individualmente di attuare una riflessione artistica sull’esperienza vissuta nella capitale. Un periodo di studio e di pratica che ha permesso di affinare la loro pratica creativa. Il risultato è un’esposizione in cui sia nell’aspetto concettuale che in quello estetico delle opere confluisce sia lo stile personale degli artisti sia le suggestioni e ispirazioni culturali e storiche assorbite a Roma, in dialogo con le opere presentate da Fiorentino: Umbra y Luces y Umbrea, Vis Attractiva, Pressa Resurget e una riproduzione fotografica di Dominium Melancholiae. In particolare, l’opera Vis Attractiva dava il nome all’esposizione presentata da Fiorentino lo scorso aprile nello spazio milanese The Open Box, una catena di mascelle di squalo dalla forma spezzata. Dominium Melancholiae, invece, l’opera con cui si è aggiudicato il primo premio del Talent Prize, una scultura composta da un supporto metallico e da una teca, all’interno della quale l’artista ha creato un microcosmo in continuo mutamento. Per la realizzazione del suo lavoro, Fiorentino ha chiesto a diversi artisti di alterare una lastra di zinco delle stesse dimensioni di Melancolia I, incisione realizzata da Albrecht Dürer nel 1514. In seguito, la lastra di zinco è stata da lui immersa in una soluzione di acqua distillata mista ad acetato di piombo. Il risultato è la nascita di un paesaggio grigio, di una vegetazione chimica di piombo che, ricoprendo la superficie in zinco, dà vita a ramificazioni che crescono e si modificano nel tempo. Un processo che, quindi, se da un lato mostra la precarietà della natura dei materiali, dall’altra evidenzia l’alchimia celata dietro al carattere infinito dell’atto creativo.
Dal 16 settembre al 6 novembre, Espace Le Carré, Lille; info: www.facebook.com/profile.php