Palazzo della Ragione di Milano presenta, fino al 5 giugno, In Equilibrio, la retrospettiva dedicata al fotografo californiano Herb Ritts (1952 – 2002) a cura di Alessandra Mauro. L’artista ha contribuito, dal 1978 – anno della pubblicazione su Vogue del ritratto dell’amico di vecchia data Richard Gere, scattato un po’ per gioco, un po’ per divertimento, in un’autofficina durante una gita nel deserto – a creare e cambiare la percezione dello star system di Hollywhood e della moda, inserendo nei suoi lavori citazioni colte della storia della fotografia e omaggi al cinema degli arbori. Le sue creazioni sono opere in equilibrio, appunto, tra gli estremi della luce, dello spazio e anche dell’intimità dei suoi soggetti e la sua cifra stilistica, nelle parole della curatrice composta da ”scenari imponenti, orizzonti lontani, il deserto, la luce intensa, il mare aperto”.
Tre percorsi tematici si distinguono all’interno della mostra: il primo riguarda il corpo, trattato nelle sue diverse sfaccettature; il secondo tour, forse il meno conosciuto, è un reportage del 1994 nell’Africa dei Masai, fondamentale per comprendere il ruolo della luce nella sua ricerca formale. La natura selvaggia, i grandi spazi che si perdono all’orizzonte, il cielo immenso e libero si traducono, sulla carta fotografica, in contrasti abbaglianti tra i bianchi e i neri; immagini bruciate, direbbero i puristi, eppure così pregne di quel calore vitale di mezzodì, tanto caro a Ritts. Il terzo cammino è dedicato, infine, ai ritratti glamour e sofisticati, intimi e sinceri: Madonna, Liz Taylor, Jack Nicholson, David Bowie e molti altri per un totale di oltre 120 immagini e una serie di montaggi video. Sottolinea la curatrice, che ”le stampe – ai sali d’argento o al platino – sono originali realizzati sotto il controllo diretto dell’autore quando era ancora in vita”.
Emerge, in queste tre vie, la capacità di giocare con il corpo e con il contesto; di conoscere la tecnica e di scalzarla a favore del divertimento e della sperimentazione; l’amore per l’uomo libero, basti pensare alle location delle campagne pubblicitarie di alta moda o dei video musicali di Chris Isaak degli anni ’90. Un continuo andirivieni tra il possibile e l’impossibile, uno slalom tra luci e ombre, che spesso tagliano i volti dei suoi soggetti come a ridisegnarli, come a raccontare, con la sola forza espressiva, una nuova storia di loro stessi, che non si può spiegare a parole, ma solo viaggiando in equilibrio su un sottile filo sospeso tra sogno e realtà.
Fino al 5 giugno; Palazzo della Ragione, piazza dei Mercati, Milano; info: www.palazzodellaragionefotografia.it