Un forte sentimento della luce spira nel francescanesimo fin dalle origini. Trova immediato e intenso riscontro nei versi del Cantico di Frate Sole di San Francesco, un inno al divino attraverso le meraviglie del cosmo: sono le creature fatte di luce, fratello Sole, sorella Luna, le stelle e il fuoco, le uniche ad essere espressamente qualificate con l’attributo della bellezza nel celeberrimo Laudato sì del santo patrono d’Italia. Ed è proprio grazie al progetto d’illuminazione appena inaugurato ad Assisi se la Basilica di San Francesco, luogo sacro che dal 1230 custodisce le spoglie del santo, torna finalmente a risplendere in tutta la sua magnificenza. Lo studio di lighting design Fabertechnica, fondato e diretto da Marco Frascarolo, ha infatti sviluppato un nuovo impianto di luci, che concilia perfettamente l’esigenza di valorizzare l’inestimabile patrimonio artistico degli affreschi nel complesso assisiate, con quella, altrettanto prioritaria, del risparmio energetico. Il lavoro, concepito in sintonia con le indicazioni del Padre custode del Sacro Convento Fra Mauro Gambetti e del Conservatore Sergio Fusetti, si avvale delle apparecchiature d’eccellenza realizzate da Osram.
Il grandioso impatto che il progetto illuminotecnico offre allo sguardo dei visitatori è anche dovuto alle virtù della tecnologia Led d’ultima generazione che si è scelto di adottare. Si tratta di luci che non emettono raggi infrarossi e ultravioletti, quindi ideali per preservare i tesori d’arte pittorica racchiusi nella basilica. L’impianto è gestibile anche attraverso un’applicazione smartphone e modula l’intensità dell’illuminazione in armonia con il variare della luce naturale che penetra nella basilica, nonché in funzione dei diversi momenti che si avvicendano nel luogo sacro, dalle occasioni celebrative alle visite, fino alle situazioni di più intimo raccoglimento e preghiera. L’intento filologico di mantenere immutate morfologia e posizione dei lampadari originali presenti nella basilica ha reso indispensabile l’apporto tecnico della Ilm lighting che, secondo le indicazioni del responsabile Federico Ognibene, ha ingegnerizzato la parte meccanica delle apparecchiature medievali in modo da inserirvi i proiettori Osram.
Dopo simulazioni in 3D e ripetuti studi nel contesto, il team di Fabertechnica guidato da Marco Frascarolo, in sinergia con giovani architetti e lighting designer dei corsi specialistici di Architettura Roma Tre e del Master in Lighting design della Sapienza, ha restituito dunque una luce ottimale alla Basilica di Assisi, sito riconosciuto come patrimonio dell’Unesco. Da adesso sono dunque ancora più godibili il gioco di chiaroscuri, la varietà cromatica e le volumetrie degli affreschi di Giotto, quel genio assoluto che, al pari della rivoluzione spirituale di San Francesco, portò nella pittura un rinnovato senso di umanità. Perché arte e fede restano sempre vie privilegiate di accesso al cielo.