ArtVerona, quello che è stato

Ha chiuso l’11esima edizione di ArtVerona, rassegna dal 2014 organizzata direttamente da Veronafiere. Quest’anno ha visto espositori e collezionisti in aumento, rispettivamente del 10 e del 20%, cresciuto del 50% anche il Piano acquisizioni, grazie alla nascita di un inedito Fondo privato per l’arte contemporanea di 50 mila euro sostenuto da un novero di collezionisti e mecenati che affianca, al suo secondo anno, il Fondo acquisizioni Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea di 100 mila euro dedicato all’arte emergente per un valore complessivo di 150 mila euro. Grazie ai numerosi appuntamenti che hanno coinvolto la città scaligera, la rassegna ha interessato non solo i visitatori della fiera ma anche i veronesi stessi con una sensibile ricaduta sul territorio.

«Con questa edizione – sottolinea il direttore artistico Andrea Bruciati – si sta finalmente concretizzando quell’idea di fiera ”espansa” a cui tengo particolarmente, che vede la manifestazione non esaurirsi nei soli giorni di fiera ma protrarsi nel tempo e nello spazio attraverso mostre in città visitabili fino a dicembre, e iniziative come Level 0 e Icona in dialogo con i principali musei d’arte contemporanea italiani. La promozione del sistema dell’arte italiano resta il nostro principale focus, come pure l’impegno verso una sempre maggiore selezione dei partecipanti e delle proposte nel segno della ricerca e della sperimentazione, che ci sono stati riconosciuti anche quest’anno su più fronti dagli operatori». Un netto miglioramento anche tra le presenze con un +10%, toccando quota 22 mila. «Possiamo dire di aver raccolto i frutti di un lungo lavoro – afferma Guidalberto di Canossa, vice presidente di Veronafiere – iniziato già prima dell’acquisizione totale della rassegna da pare di Veronafiere. Abbiamo lavorato molto anche sul fronte dell’incoming, creando sinergie con altre manifestazioni nel portafoglio diretto di manifestazioni della Fiera di Verona quali Vinitaly, Marmomacc e Fieracavalli e attraverso partnership importanti come quella con Angamc, Associazione nazionale gallerie d’arte moderna e contemporanea, Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea, main partner di ArtVerona».

Molti i concorsi come la prima edizione di Display, riconoscimento volto a premiare i due stand, uno per padiglione, più meritevoli e rigorosi nel perseguire attraverso il loro allestimento una ricerca profonda nella comunicazione con il visitatore. Una sorta di anticorpo interno alla stessa manifestazione, che ha visto Patrizia Moroso, imprenditrice, la presidente della commissione selezionatrice. Dep art e Galleria Bianconi di Milano sono le due vincitrici per i migliori progetti allestitivi e potranno godere di un favore di 2 mila euro sull’iscrizione ad ArtVerona per il prossimo anno. Per la terza edizione di Level 0, iniziativa che vede alcuni direttori di musei e istituzioni d’arte contemporanea italiani individuare tra gli artisti presenti un loro prescelto, impegnandosi successivamente a promuoverlo nell’arco del 2016 con un talk, una pubblicazione, una mostra all’interno della propria programmazione, gli artisti selezionati dai nove direttori sono: Marina Ballo Charmet, rappresentata in fiera da Frittelli arte contemporanea di Firenze, è stata scelta da Emma Zanella del Maga di Gallarate, Petra Feriancova presente con Amt project di Bratislava, andrà a Nuoro al Man diretto da Lorenzo Giusti mentre Andrea Galvani di Artericambi, Verona, toccherà il suolo di Rovereto al Mart da poco nelle mani di Gianfranco Maraniello. Francesca Longhini, Cart contemporary art di Monza, ha colpito Ilaria Bonacossa di Villa Croce di Genova, Paolo Batoni fondatore Combat prize e Francesca Giampaolo del Museo civico Giovanni Fattori di Livorno, vogliono dare luce a Davide Mancini Zanchi, in fiera da A+B di Brescia, Valerio Dehò del Kunst di Merano, ha deciso per Andrea Mastrovito della Galleria Giuseppe Pero di Milano e Boxart di Verona. Il Maxxi di Roma dedicherà spazio a Vittorio Mortarotti e Anush Hamzeheian di Van Der di Torino e Cosimo Terlizzi da Traffic gallery di Bergamo grazia alla direttrice Anna Mattirolo. Un altro applauso alla Galleria Bianconi di Milano che oltre al premio Dispaly vede scelto un suo artista, Luigi Presicce, da Letizia Ragaglia di Museion di Bolzano mentre Calixto Ramirez, della scuderia della Mlz art dep di Trieste respirerà l’aria partenopea con il sostegno di Angela Tecce di Castel Sant’Elmo, Napoli.

Tra le curiosità presenti tra gli stand, Homoelegans, una linea di profumi di nicchia nata da Francesco Gini e Maurizio Piazzi, che ha dedicato due fragranze al mondo dell’arte: Tadzio in onore all’autore Thomas Mann e Quality of flesh per ricordare un maestro senza eguali come Francis Bacon. Il Fondo privato acquisizioni per l’arte contemporanea ha individuato le opere che verrano date in deposito ad alcuni tra le più importanti realtà italiane, come il lavoro di Petra Feriancova, Taken by my Dad in 1967, quello di Andrea Galvani, Llevando una pepita de oro a la velocidad del sonido #9, di Joanna Malinowska, On the revolutions of the celestial spheres, di Andrea Mastrovito, Staring at the moon o ancora Jacopo Mazzonelli con A. Il Comitato d’indirizzo di ArtVerona, che al suo interno conta tre collezionisti, ha promosso la nascita di questo inedito Fondo per sostenere gli acquisti in Italia. «Questa iniziativa – dichiara Giorgio Fasol, coordinatore del Comitato – nasce con i migliori presupposti perché trae spunto dalla passione, la stessa che ogni giorno accende gli animi dei collezionisti e degli imprenditori che perseguiranno insieme a me questa nuova avventura. L’idea poi che vada a sostenere i migliori talenti nel nostro Paese, la rende ancora più stimolante e accattivante». Un fondo di acquisto che sarà alimentato di anno in anno con le quote e i contributi dei soci sottoscrittori.

Al secondo anno i6, il concorso dedicato alle realtà indipendenti italiane che sperimentano la ricerca nei linguaggi del contemporaneo, la giuria, formata da Cristiano Seganfreddo, direttore di Progetto Marzotto e curatore del format, Marco Enrico Giacomelli, direttore di Artribune, media partner della sezione e Andrea Bruciati direttore artistico della stessa ArtVerona, ha individuato come migliore progetto: Centrale Fies con Collezione Fies. Lavoro dove non si fa ricerca unicamente sui contenuti, ma anche sul processo di acquisizione, basandosi sull’esclusività rispetto al medium, ossia solo performance e solo live. Con questa pratica si vuole focalizzare non tanto sul trasformare l’opera/oggetto in un feticcio di quello che è accaduto durante l’azione performativa, ma piuttosto sullo svelamento dell’azione stessa, intesa come congegno riattivatore. La motivazione della giuria è chiara: «Premiare la qualità – tema di quest’anno – significa guardare a realtà no profit che negli anni hanno saputo coniugare coraggio e realismo, creatività e progettualità. La Centrale Fies è riuscita in questo obiettivo, ponendosi costantemente nuovi traguardi e continuando a far evolvere il proprio immaginario e quello dei suoi pubblici. Il progetto di dar vita a una collezione di performance va in questa direzione, cioè strutturarsi e al contempo aprirsi a nuovi interrogativi. Il premio di quest’anno va così a una realtà che può fungere da faro per esperienze simili nell’ambito della creatività contemporanea».

Il premio Icona che vede l’acquisizione da parte di un collezionista dell’opera che diventerà l’immagine della campagna di comunicazione di ArtVerona dell’anno successivo, è stato assegnato a In the silence of your bones di Robert Montgomery del 2013 di Galerie Analix Forever di Ginevra, inoltre l’opera sarà data in deposito a un museo Amaci, Associazione musei d’arte contemporanea italiani, che per quest’anno è il Mart di Rovereto. Pochi giorni ma veramente intesi hanno dato la possibilità agli operatori del settore ma anche a semplici curiosi di fare un punto sulla sistema arte, trovando alcune risposte ma portando alla luce certamente ulteriori interrogativi, arrivederci allora ad ArtVerona 2016 dal 14 al 17 ottobre.

Info:www.artverona.it

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