Puertas Abiertas

La Real Academia de España a Roma ospita borsisti spagnoli che il 25 giugno hanno accolto il pubblico nei loro studi, hanno dato vita a una serata ricca di eventi, mentre si è inaugurata la mostra, a cura di Javier Duero, con i loro lavori: manifestazione dal titolo Puertas Abiertas. Artisti e ricercatori di varie discipline come la pittura, la scultura, la video arte, il fumetto hanno realizzato opere in esposizione all’Accademia fino al 15 luglio. Enrique Bordes, borsista della sezione design unisce la conoscenza della fotografia con la conoscenza della museografia, dell’architettura e, appunto, del design. Attraverso una macchina digitale con un braccio robotico per cui l’immagine viene sezionata e poi ricomposta, e che pone un filtro fra artista e fotografia, crea scatti di monumenti romani come l’Arco di Costantino e la Piramide Cestia. L’alta definizione del mezzo fa sì che si possa scegliere di evidenziare anche parti degli scatti in modo tale da dare una diversa visione, un diverso punto di vista rispetto all’immagine totale. Nel suo studio sono appese strisce di carta alte e strette su cui sono stampate sezioni delle sue fotografie, mentre, in un angolo, sono realizzati piccoli particolari di monumenti.

Subito fuori, l’opera in mostra, Piel a Tiras: strisce di seta, con stampate sempre sezioni delle sue fotografie, pendono partendo quasi dal soffitto e arrivando quasi a terra; la particolarità è che sono mobili: ognuno può farle scorrere e decidere così cosa vedere riproponendo il gioco sui punti di vista. Bordes ti accoglie nel suo studio e spiega ogni cosa con entusiasmo, a partire dal meccanismo della macchina fotografica fino al mostrare sul suo computer a che punto possa arrivare l’alta definizione dell’immagine. Inoltre sono poggiate su di un tavolo riviste della collana Il Borghese, Bordes racconta che le ha trovate nel mercatino di Portaportese a Roma e le ha comprate per il tipo di grafica, maschilista e ironica allo stesso tempo, fantasiosa e originale. E poi ti conduce a giocare con la sua opera in esposizione conservando una sorta di stupore per ciò che ha creato.

In una mostra dal profilo incerto, le opere presenti non hanno una connessione evidente sebbene l’allestimento sia curato in maniera approfondita e organica; hanno partecipato, oltre a Bordes, altri artisti e ricercatori: Adrián Silvestre (cinema), Almudena Lobera (arti visive) Álvaro Ortiz (fumetti), Antoni Abad (NetArt), Giuseppe Vigolo e Antonella Zerbinati (incisione), Greta Alfaro (video), Jesús Donaire (architettura), Joan Espasa (letteratura), Joan Morey (scultura) Maria Cristina Garcia (architettura), Miriam Isasi (scultura), Samuel Levi (musica) e Yann Leto (pittura).

Fino 15 luglio, Real Academia de España, piazza San Pietro in Montorio 3, Roma; info: www.accademiaspagna.org

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