L’estate di Roma

Roma

Nonostante le molte polemiche sorte attorno all’estate romana 2014, tra eventi cancellati, inadeguatezza dei fondi stanziati e ingiuste esclusioni d’importanti festival dal piano dei finanziamenti pubblici, sono comunque moltissime le iniziative culturali, e nello specifico le mostre d’arte, di cui sia i turisti che i romani potranno godere nell’arco di tutta la stagione estiva. Alle Scuderie del Quirinale, fino al 31 agosto, sarà possibile visitare Frida Khalo, la mostra dedicata alla vita e all’opera pittorica dell’artista messicana, che fin dalla sua inaugurazione ha riscosso grandissimi successi di pubblico. Altra mostra che si rivolge al grande pubblico è senz’altro quella dedicata ad Andy Warhol, allestita all’interno di Palazzo Cipolla, nella quale sono esposte 150 opere del pop artist americano raccolte fin dagli anni ‘60 dall’amico e collezionista Peter Brant; contemporaneamente e all’interno dello stesso spazio è allestita la mostra Terry O’Neill, Pop Icons, una selezione di 50 scatti del fotografo inglese che nel corso della sua carriera ha ritratto una serie di icone pop come i Rolling Stones, i Beatles, David Bowie.

La Gnam, la Galleria nazionale d’Arte moderna di Roma, oltre alla sua storica collezione accoglie due diversi progetti espositivi: il primo La seduzione del corpo femminile nell’arte del ‘900 raccoglie una selezione di circa 130, provenienti dalla vastissima collezione della Galleria, di artisti tra loro diversissimi che nel corso del XX secolo hanno interpretato la seduzione esercitata dal corpo femminile mettendone in evidenza l’aspetto più profondamente eversivo. Il secondo progetto espositivo s’intitola Flavio de Marco – Stella e si presenta come un laboratorio d’immagini attraverso cui l’artista, facendo uso di media differenti, si confronta con il tema del paesaggio, fino a elaborare l’idea di un’isola immaginaria situata nel cuore dell’Egeo, chiamata appunto Stella.
Un’altra istituzione romana che offre al pubblico grande varietà di eventi espositivi è sicuramente il Maxxi. Accanto a Non basta ricordare, la mostra di opere della collezione con cui Hou Hanru ha inaugurato il suo ruolo di direttore del museo, è infatti possibile visitare Un giorno così bianco, così bianco, il progetto espositivo dedicato a Ettore Spallatti promosso in collaborazione con la Gam di Torino e con il Madre di Napoli. Più ludica ma di uguale interesse è la mostra Il tempo della diversità che raccoglie una grande varietà di materiali, progetti, disegni e oggetti dello scultore, designer e architetto Gaetano Pesce, tutti incentrati su temi centrali nella sua ricerca come la diversità, la casualità e l’abbattimento delle barriere tra le discipline.

Anche il Macro propone una serie di mostre estive, tra le più interessanti Introduction che raccoglie lavori recenti dell’artista svedese Annika Larsson, e Made in Water nella quale Cecilia Luci espone delicati lavori fotografici legati all’emergere della memoria e dell’inconscio. I Mercati di Traiano ospitano Rudi Wach. La porta delle mani 
una mostra che presenta disegni e sculture di grandi dimensioni che ruotano tutte attorno alla rappresentazione di figure archetipiche e grottesche, nelle quali la mano compare come il soggetto attraverso cui l’artista austriaco intende metonimicamente evocare l’intero corpo umano. Oltre alle istituzioni italiane anche le accademie e i centri di cultura stranieri propongono un’interessante programmazione estiva, prima fra tutte l’Accademia di Francia, che con La pittura o come sbarazzarsene conclude una stagione espositiva tra le più interessanti della capitale. La mostra riunisce le opere di quattro artisti, Fabio Mauri, Marcia Hafif, Martin Barré e Olivier Mosset, che abitarono a lungo tra Roma e Parigi, e che tra il 1959 e il 1969, hanno giocato un ruolo fondamentale nella controversa rinuncia alla pratica della pittura, in favore di un’arte maggiormente incentrata sul corpo e sulla processualità.