Sabrina Raffaghello arte contemporanea festeggia gli undici anni della sua operosità nel settore artistico con Nik Barte, Gianluca Beccari, Gianluca Chiodi, Massimo Festi, Marco Giovani, Pina Inferrera, Barbara La Ragione, Giancarlo Marcali, Rosetta Messori, Oriella Montin, Ivan Piano, Edoardo Romagnoli, Mirko Rotondi, Nicola Vinci e Grace Zanotto: fotografi con cui ha costruito il suo piccolo impero e che, in questa occasione, prendono parte alla seconda e ultima puntata del progetto N.I.P. New ideal photography, messa in atto, come è già avvenuto per la prima parte, nella nuova sede in via Gorani 7 a Milano. La fotografia attraverso la ricerca guidata da Sabrina Raffaghello si muove nel territorio della contemporaneità a tutti gli effetti.
In questo progetto si snoda così il percorso, durato undici anni, in cui questa branca artistica si è evoluta nel sistema dell’arte contemporanea, diventando un punto cardine per i collezionisti e le istituzioni. Grazie all’impegno e alla collaborazione tra la galleria, gli artisti, gli appassionati e i curatori, attraverso la promozione di eventi come la Biennale di video fotografia e l’attivismo dimostrato sul versante culturale, il linguaggio fotografico è diventato uno dei più grandi protagonisti della nostra epoca. «Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi – scrive Tiziano Terzani, autore che riesce meglio a esprimere questo lungo viaggio nel campo – Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea». Oriella Montin si addentra nella memoria, nei ricordi che fondono più vite le une nelle altre, in modo soggettivo, partendo da un ritratto in bianco e nero. Gianluca Beccari gioca con l’immaginazione dando vita ad un personaggio che ha del teatrale.
Fino al 31 luglio, Sabrina Raffaghello arte contemporanea, via Gorani 7, Milano, info: www.sabrinaraffaghello.com