Una vera invasione all’Oriocenter di Bergamo: oltre settemila sculture in plastica raffiguranti sette specie animali: tra chiocciole, rane, suricati, lupi, rondini, pesci angelo e stelle marine. Si chiama cracking art, il movimento artistico nato a Biella nei primi anni Novanta che dà nuova vita ai rifiuti. In particolare, l’iniziativa bergamasca, denominata Il sesto continente, è stata presentata a Milano dal critico d’arte Philippe Daverio insieme al Cracking art group e all’assessore alle Culture, identità e autonomie della regione Lombardia, Cristina Cappellini. L’esposizione si pone come una provocazione per sensibilizzare i media e l’opinione pubblica sul problema ambientale. «La cracking art è un modo di offrire una seconda vita ai materiali che sono diventati rifiuti – ha spiegato Daverio – anzi, è un primo modo creativo di fare raccolta differenziata, attraverso un intervento etico che diventa un gioco ludico».