Piano, al via il progetto

Roma

Spiegare nel dettaglio in cosa consista Piano, non è un’impresa semplice, in quanto si dovrebbe fare riferimento a una lunghissima serie di eventi che prendono il via l’8 maggio e proseguono per tutto il 2015. Alla conferenza stampa a Palazzo Farnese si è cercato di spiegare in modo più o meno esaustivo quali siano i contenuti di questo ambizioso progetto, nato dalla collaborazione tra istituzioni francesi e italiane che si propone di occuparsi delle arti visive a 360°, promuovendo, in un lasso di tempo piuttosto ampio, mostre, eventi, scambi e residenze nei due paesi europei. La definizione di Piano, difatti, è quella di una piattaforma curatoriale franco-italiana, creata su iniziativa di d.c.a /association française de développement des centres d’art e pensata come uno spazio di lavoro condiviso, pronto a coinvolgere artisti, gallerie, curatori, centri d’arte pubblici e privati.

Introduce la conferenza, comme d’habitude, l’Ambasciatore di Francia in Italia Alain Le Roy, il padrone di casa: «Siamo sempre felici di sostenere le arti visive e, in questo caso in particolare, di sostenere numerosi artisti di ambo i paesi. Questo progetto mi piace molto, sottolinea l’attenzione che l’ambasciata presta alle attività artistiche, come il recente restauro della Galleria Carracci». La parola passa poi agli ospiti d’onore, tra cui Pierre Oudart, vice direttore responsabile delle arti plastiche alla direction générale de la création artistique del Minstère de la Culture et de la Communication, che si dichiara pienamente soddisfatto di questa operazione culturale, il cui titolo gli fa pensare al detto italiano: chi va piano va sano…». A puntualizzare l’espressione Ludovico Ortona, di recente presidente della Fondazione nuovi Mecenati, nonché ambasciatore d’Italia a Parigi fino al 2009: «Questo progetto è un altro esempio di come la nostra fondazione dia sempre un sostanziale contributo alle arti visive. Sono contento perchè sono legato a questi due paesi e ritengo importante avvicinare due culture con una civiltà antica sul piano dell’innovazione e dell’arte contemporanea. Inoltre il ciclo di Piano si svilupperà su diverse città, sia francesi che italiane. L’espressione italiana in realtà recita: chi va piano va sano, ma va anche lontano, e questo è altrettanto importante». Piano tuttavia non è la prima iniziativa di interscambio di culture. Come ricorda Pierre Bal-Blanc, Capo progetto Piano e vice presidente d.c.a: «Già l’esperienza di Thermostat aveva coinvolto, tra il 2010 e il 2011, 24 centri d’arte francesi e la Germania. Con l’Italia la collaborazione è iniziata già da tempo con l’ambizione di diffusione dell’arte che ci ha spinto a creare delle relazioni dinamiche internazionali. Non solo, lo scopo è anche quello di promuovere gli artisti francesi in Italia e viceversa. Ci auguriamo che sia uno scambio che continui a lungo, poichè permetterà di conoscersi meglio e di contribuire alla vitalità della scena artistica».

Dopo una lunga lista di ringraziamenti, Eric Tallon, Consigliere culturale e direttore dell’Institut français Italia, passa la parola ai responsabili di alcuni dei futuri progetti in programma, tra cui la mostra che inaugura l’8 maggio alla Fondazione Giuliani di Roma The promise of Melancholy and Ecology (il cui titolo in inglese suscita qualche perplessità nell’Ambasciatore), ancora Piano – alto!, un progetto di residenze incrociate di artisti francesi, promosse dal Careof Docva di Milano e Dolomiti contemporanee Belluno e La democrazia è illusione, da settembre a Villa Croce museo d’arte contemporanea di Genova. Al Museion di Bolzano, sempre a settembre Soleil politique e ancora a ottobre Ephemera al Macro e From & to al museo di Merano nel 2015. Uno scambio che si preannuncia intenso e proficuo, che viene coronato dalla creazione di una piattaforma online che raccoglierà e metterà a disposizione, per tutta la durata dell’evento, testi, saggi, dibattiti, progetti e stimolerà il confronto e il dibattito proponendosi come rete di scambio.

Info: www.dca-art.com

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