Le avventure di una bambina

Hilda è una deliziosa bambina, amante dell’avventura, che vive in un mondo incantato (dove, con innata capacità, stringe amicizia anche con gli ospiti più strani e imprevisti). Come quando un esercito di “elfi invisibili” fanno visita a lei e alla mamma. Hilda non la prende proprio bene e scrive una lettera agli insolenti disturbatori («caro, a chi di competenza, per favore lasciaci in pace. Siamo delle brave persone, non siate cattivi cono noi. Cari saluti»). La risposta non si farà attendere («attenzione residenti. Avete avuto sufficiente tempo e modo per collaborare. A nome del popolo delle contee della valle elfica settentrionale, procederemo ora al vostro sfratto coattivo»). Quale sarà la replica di Hilda? Un personaggio questo, creato dalla matita di Luke Pearson – classe 1987, la sua creatura gli è valsa il ruolo di copertinista per il prestigioso New Yorker – autore per Bao publishing della deliziosa graphic novel Hilda e il gigante di mezzanotte (14 euro).

Il volume, che è il secondo di una serie con protagonista questa bimba dai capelli blu e dalle gambe a stecco (apripista fu Hilda e il troll, timido tentativo di esplorare un universo solo sulla carta – è proprio il caso di dirlo – ricco e avvincente), guida il lettore in un viaggio che ha dell’incredibile, facendogli scoprire la figura di una madre quasi rassegnata all’idea di convivere con il “diverso” («se trovi un modo di diventare amica di quei cosi, come sembra tu riesca a fare con le altre bizzarre creature che incontri, possiamo rimanere»). La vita delle due scorre tra giganti che Hilda incontra (e la mamma no) – «non c’è niente di così grande. Forse era un gigante della foresta. Anche se non sapevo che girassero da queste parti» – e colloqui con surreali padroni di casa, alla quale la piccola si rivolge con fare da adulto: «Per favore non ci sfratti. Non pensa che sarebbe ingiusto? Perché dobbiamo andarcene? Non possiamo cercare di convivere?». Il tutto attraverso quarantotto pagine a colori che inducono il lettore – almeno questa è la speranza – a non temere chi/che cosa non si conosce (in un certo senso Hilda ricorda Coraline, protagonista del romanzo di Neil Gaiman, illustrato da Dave McKean, ispiratore del film d’animazione realizzato in stop-motion da Henry Selick). All’infuori di sua madre, Hilda non ha famiglia o amici umani. Garbata ma decisa, saprà farsi valere. Info: www.baopublishing.it

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