A come architettura e appeal

Isad nasce a Milano nel 1980 sul desiderio di un gruppo di architetti di fondare una scuola italiana di architettura d’interni, disciplina in quegli anni ritenuta la “parente povera” dell’Architettura con la A maiuscola. In realtà, sullo stimolo dei messaggi dei grandi architetti contemporanei, nasceva nel gruppo la consapevolezza che l’attenzione all’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora non era da disgiungere dall’involucro architettonico. La scuola avrebbe quindi dovuto connotare l’architettura degli interni in stretta relazione con l’architettura e l’ambiente circostante, non certo come un esercizio stilistico-decorativo fine a se stesso. Dopo breve tempo l’offerta dei corsi si è ampliata con l’inserimento di temi come architettura dei giardini e del paesaggio, progettazione di barche a vela e a motore, estimatore d’arte antica, fotografia di architettura, nati tutti dal monitoraggio delle tendenze evolutive delle richieste del mondo del lavoro.

Isad è da sempre  una piccola struttura autogestita in continua evoluzione e ricerca. La sua ridotta dimensione consente una interessante dinamicità ed elasticità nell’attuazione di progetti didattici e su commissione in continuo aggiornamento. Nonostante la situazione economica italiana, il design è, soprattutto a Milano, un tema di grande appeal, e persiste la richiesta di giovani dinamici e soprattutto preparati. Per questa ragione la scuola punta sulla professionalità e sulla qualità. Gli stage offerti durante il corso di studi favoriscono la collocazione degli studenti che si sono particolarmente impegnati per raggiungere risultati eccellenti. La scuola si configura come laboratorio progettuale, dove si affronta la pratica nello stesso momento in cui si parla di teoria attraverso una sperimentazione continua  secondo un metodo analitico e didattico: vedere, toccare, provare;  osservare con spirito critico l’intorno: l’ambiente, la città, il paesaggio, l’uomo, la natura.

Gli obiettivi che gli studenti dell’Isad perseguono sono: l’osservazione (sviluppare l’attitudine all’osservazione). Anche con l’ausilio della rappresentazione fotografica si stimola la capacità di osservazione dal generale al particolare; l’imitazione per capire poi quale strada personale intraprendere (l’analisi delle opere dei grandi maestri aiuta la comprensione e la visione critica del progetto). La storia del design e dell’architettura in accostamento a viaggi di studio tematici aiuta lo studente a comprendere gli esempi più significativi dei maestri, traendone una prima fonte di ispirazione; la scelta una via progettuale al fine di sviluppare un metodo personale lontano dalle schematizzazioni stilistiche. Attraverso i laboratori progettuali il progetto acquisisce carattere individuale seguendo un iter di sviluppo dall’idea alla trasposizione nel progetto; il mettere in discussione il proprio lavoro per accertarsi di avere dato il meglio di sé rifiutando una ripetizione stilistica; la conoscenza: la scuola insegna il metodo, lo studente lo applica e lo sviluppa. Il metodo progettuale mantiene la sua validità ma si aggiorna continuamente adeguandosi a stili di vita, tecnologie e parametri economici in continua evoluzione.

A cura di Marinella Jacini, direttrice dell’Istituto superiore di architettura e design di Milano. Info: isad-school.com