I wish you were here

«Sei l’angelo della morte, e io figlio del morto, sepolto come una talpa in trincea e tutti sono ancora in corsa», questi sono i versi che Roger Waters dedicò a suo padre nel testo indimenticabile di Free fours, canzone contenuta nell’album Obscured by clouds del 1972. Un tema ricorrente per il leader dei Pink Floyd, che a soli cinque mesi perse in guerra il papà, della cui memoria sarà sempre in cerca. Questo dramma Waters lo ha rivissuto ed elaborato nel corso della cerimonia che si è svolta ad Aprilia, nell’Auditorium della scuola Carlo e Nello Rosselli, in occasione della ricorrenza dei 70 anni dallo sbarco in Italia degli alleati, pronti a sacrificarsi per restituire libertà e dignità al nostro paese. Eric Waters, padre della star della psichedelia che cambiò la storia della musica, all’inizio della guerra fu obiettore di coscienza, ma prese poi a militare per la sinistra e, iscritto al partito comunista britannico, accettò di arruolarsi come sottotenente per il battaglione Royal Fusillers, nel reggimento City of London, animato da convinto antifascismo.

Sbarcato ad Anzio il 13 febbraio del 1944 e inquadrato nella compagnia Z, fronteggiò la sessantacinquesima divisione di fanteria tedesca e trovò la morte il 18 febbraio, in un giorno di pioggia incessante e gelida, dopo una battaglia campale. Il suo corpo risulterà tra i dispersi e solo gli studi di una vita del reduce sopravvissuto Shindler, 93 anni e oggi presente alla commemorazione, hanno permesso, grazie a sofisticate carte militari, di identificare il luogo della sua morte. La controffensiva tedesca fu implacabile nel 1944, tanto che della città di Aprilia, sorta solo sette anni prima, restavano cumuli di macerie. La cerimonia alla scuola Carlo e Nello Rosselli è stata un’occasione commovente e unica per la cittadinanza di ricordare uno struggente capitolo della loro storia e della loro identità, segnata da imprese eroiche che posero fine al nazifascismo. Un obelisco alto tre metri è stato eretto in memoria di Eric Waters e di tutti i caduti della Seconda guerra mondiale senza sepoltura, alla presenza del leader leggendario dei Pink Floyd. Il monumento porta l’incisione di una poesia di Roger Waters: «Cenere e diamanti, nemici e amici, siamo tutti uguali nel momento della fine».

Parole toccanti, che danno voce a un’idea ricorrente nei testi eccelsi del musicista. Il tema dell’assenza riecheggia sempre nei nostalgici e cupi versi dei componimenti immortali dei Pink Floyd, carichi di un’energia visionaria che non avrà eguali. I wish you were here, ossia vorrei che tu fossi qui, come un canto insopprimibile, che Roger Waters ha voluto ribadire anche nel corso della visita privata che ha effettuato ieri al Fosso della Moletta, il luogo esatto in cui è stata identificata la morte del padre. Il dramma di avere un genitore di cui non si può piangere la sepoltura è inconsolabile, ma in questo caso l’ispirazione artistica lo ha sublimato, a vantaggio dell’umanità, attraverso classici immortali come Dark side of the moon, Shine on you crazy diamond e molti altri, attraverso suoni capaci di ipnotizzare un’ intera generazione e scalare tutte le classifiche di vendita, con suggestioni di un’intensità lisergica e caleidoscopica. Per la gioia dei collezionisti Poste italiane ha stampato nove serie, per un totale di 5.000 esemplari, di francobolli a tiratura limitata, timbrati e poi annullati, in onore di Roger Waters e dello sbarco di Anzio del ’44, e il comune di Anzio ha offerto a Roger Waters la cittadinanza onoraria. Alla cerimonia in cui l’obelisco è stato scoperto erano presenti anche rappresentanti dell’associazione nazionale dei partigiani e del movimento Bds ( boicottaggio disinvestimenti e sanzioni), che si batte contro i soprusi a danno della Palestina a cui aderisce anche Roger Waters, convinto che è dovere di un artista non andare a suonare dove si occupano terre altrui con la violenza. Il messaggio è chiaro e forte: la guerra è da bandire ed è dovere di ogni essere umano opporre legittima resistenza alle prevaricazioni, chiedendosi sempre «cosa posso fare?».