Artisti da un altro pianeta

«Buongiorno a tutti, vengo da Yatii», questo il saluto di Carlotta Schiavio alla presentazione della sua nuova mostra di creazioni artistiche, allestita nella panoramica terrazza del Radisson Blu es. Hotel, col suo mozzafiato affaccio sull’Esquilino. L’occasione è importante perché la pittrice festeggia un anno dal giorno in cui decise di lasciare artisticamente il pianeta terra, per guardare l’universo da un altro, coloratissimo pianeta, Yatii. Una serie di dipinti di tutte le dimensioni, come  la cui ispirazione proviene appunto da un mondo di fantasia, che per Carlotta è anche una filosofia e un sogno immanente nel suo immaginario. A Yatii regna l’armonia e l’amicizia, i colori hanno tinte inesistenti sul pianeta terra, sono accesi, sinceri, ma capaci di mille riflessi cangianti. A Yatii una delle forme dominanti è il cerchio, simbolo del senso di protezione e di conforto che spira nell’orizzonte di quel nuovo mondo. Yatii crea per portare sorrisi agli altri, ognuno dei suoi colori evoca stati d’animo gioiosi e pieni di vitalità. Dalla prima idea di grandi tele sono poi derivati i Talismani di Yatii, quadri portatili da portare anche in borsetta, in un’agenda, in un libro. Guardare durante le giornate più difficili questo tripudio di colori decisi sembra infondere nell’osservatore il buon umore e allontanare come un porta fortuna le negatività. Yatii è nata a Bologna, ma sin da piccola ha viaggiato moltissimo, dall’India al Sud America, ha frequentato l’università a New York e ha vissuto molti anni della sua vita in Etiopia ai tempi della scuola. Forse è proprio nelle terre d’Africa che ha mutuato l’idea di un’arte dalla funzione apotropaica e rigenerante; arte come risveglio energetico per sciogliere i blocchi interiori, schiudendo quelle gabbie mentali che a volte sembrano paralizzare la nostra mente.

Il nome Yatii le è venuto in mente mentre dipingeva, non sa neanche lei come, ma le capita spesso di visualizzare immagini o parole mentre è in viaggio per Yatii. Gli acrilici si prestano molto alla sua creatività perché possono essere usati in diversi modi, si possono diluire e in questo modo allungare i loro tempi di lavorazione ritardando l’asciugatura. Ama anche gli smalti perché rendono colorazioni accese e luminose. L’artista ha optato per quadri astratti quasi da subito. La sua parabola creativa è iniziata in Africa, curando la sezione dei gioielli di una importante galleria in Etiopia, la St. George gallery. Aveva a che fare con le molte varietà di argenti che si trovano soltanto nei mercatini africani, metalli dalle molte gradazioni, che sceglieva personalmente per creare monili pregiati di design occidentale. La particolarità di quei gioielli era l’abbinamento dell’argento con altri materiali ritenuti poveri e con le pelli. L’incontro con la pittura è avvenuto invece per gioco, come succede spesso di fronte alle grandi scoperte. Carlotta era ormai a Roma, aveva commissionato la costruzione di un soppalco per il suo appartamento e solo a lavori finiti si accorse di aver dimenticato di far mettere una copertura. A quel punto usare una semplice tenda le sembrò banale e si è messa a dipingere un telo con disegni astratti e circolari. Solo riguardando il lavoro si è resa conto di avere un potenziale e ha iniziato a divertirsi con gli acrilici. «Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa trovare la sua», diceva il Piccolo Principe, e forse la pittrice, che da bambina scriveva racconti fantastici, in Yatii ha trovato la sua dimensione, ossia un senso di pienezza e fratellanza che a volte le sembra sfuggire sulla terra. «Yatii vuol dire che esistono altri mondi amici e che non siamo soli sulla terra. «I colori sono vita, allegria – dice l’artista – positività, luce e riescono a veicolare pensieri potenti». Info: www.carlottaschiavio.com

 

 

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