Nella storia dell’arte il paesaggio appare relativamente tardi, nel Rinascimento, quando Leon Battista Alberti descrive scientificamente la prospettiva nel suo De Pictura e di conseguenza si apre al mondo la rappresentazione della città, delle sue forme e delle sue geometrie. In fotografia invece il paesaggio compare con grande enfasi fin dalle origini del mezzo e l’atto di fotografare i luoghi diventa parte dell’esperienza dell’ottocentesco Grand tour ma anche delle avventure coloniali. E, più semplicemente, rende possibile far vedere luoghi sconosciuti. Il paesaggio italiano. Fotografie 1950 – 2010 spazia nell’arco della seconda metà del 900, ed evidenzia i diversi modi con i quali il paesaggio italiano è stato approcciato sulla base delle diverse “scuole di pensiero” alle quali sono appartenuti gli autori. Dopo l’esposizione a Roma (promossa dall’assessorato alla cultura, creatività e promozione artistica – sovrintendenza capitolina ai beni culturali, dalla regione Friuli Venezia Giulia e dal C.r.a.f. centro ricerca e archiviazione della fotografia, con l’organizzazione di Zètema progetto cultura) le foto viaggeranno a Zagabria, Zara e Fiume in Croazia in occasione del Semestre di presidenza iItaliana dell’Unione Europea, quindi a Lubiana e poi a Vienna.