Mi piace, ti copio

“Sono immagini perfette. Come quelle della pubblicità. La mano, e la sua formazione, non tradiscono il direttore creativo Giuseppe Mastromatteo, classe 1970. Pubblicitario, appunto, ma con ambizioni – incoraggiate dalla qualità dei risultati – da artista. Protagonista alla Fabbrica Eos con la nuova serie Indepensense (la prima risale al 2009). Sono foto realizzate con tecniche digitali e perizia da buon venditore. Strizzano l’occhio al glamour e al patinato, ma poi, indagando con meno superficialità, raccontano la storia dell’umanità contemporanea. È la riscossa dei sensi, la loro presa di potere sul mondo”. Questo è l’incipit di un articolo apparso sulla nostra rivista cartacea (Inside Art, febbraio 2012) in cui veniva sviscerato l’ultimo affascinante lavoro di Mastromatteo. Tanto bello da meritarsi la copertina, tanto suggestivo da venire saccheggiato.

È proprio da questo lavoro, Indepensense, che sono state riprese delle immagini utilizzate per la collezione autunno inverno del 2013 in una campagna pubblicitaria della Swatch, il noto marchio svizzero di orologi: una modella si copre la bocca con una mano ma le sue rosse labbra sono comunque visibili, un’altra con un braccio si copre gli occhi ma questi sbucano lo stesso. A guardare le foto in questione l’assonanza è veramente forte e diventa estremamente difficile pensare che i pubblicitari dell’azienda svizzera non siano stati influenzati dal lavoro di Mastromatteo, lavoro che è stato in mostra da Milano a New York ed è rimbalzato su moltissimi portali di moda e comunicazione. I meno smaliziati obietteranno che l’arte è soggetta anche al suo tempo e le buone idee corrono veloci da una parte all’altra del globo. In questo caso, però, non si è trattato solo di una buona, anzi ottima, idea che dalla teoria è stata concretizzata da qualcun’altro ma di una fedele riproposizione di qualcosa di decisamente già visto. La singola vicenda, prima di scomodare avvocati e tribunali, tocca un argomento delicato e molto sentito da autori e addetti ai lavori: come distinguere la violazione del diritto d’autore dall’ispirazione che dà vita a una nuova opera e un nuovo messaggio? Quanto è importante tutelare un’artista e la sua opera da successive manomissioni e indebite appropriazioni? Domande importanti che da tempo risuonano nel mondo dell’arte e della fotografia e che una profonda riflessione sul tema del diritto d’autore dovrebbe aiutare a chiarire.

Raggiunto al telefono, Mastromatteo si dichiara «amareggiato e perplesso per quello che è accaduto, così si tratta proprio di appropriazione indebita. Nessun problema se mi avessero citato alla luce del sole e contattato come succede spesso, anzi in quel caso sarei stato onorato e felice di collaborare. La vicenda risale a prima di Natale, ora stiamo cercando di accordarci, naturalmente tramite avvocati, cercando però di non finire davanti ai giudici. A dirla tutta credo che l’azienda sia in buona fede, l’agenzia di comunicazione a cui si appoggiano decisamente meno. Il mio lavoro è finito in copertina della vostra come di altre riviste d’arte e ha girato molto sul web, difficile pensare che sia solo una coincidenza». La Swatch si è difesa tirando in ballo l’arte surrealista da cui avrebbe tratto ispirazione e ha ritirato le immagini della campagna stampa (guarda caso uscite in molti paesi ma non in Italia) dal web ma glissando sull’aspetto del risarcimento. Al di là del caso Mastromatteo, solo l’ultimo in ordine di tempo, la vicenda fa riflettere su quanto sia indispensabile ripensare legalmente l’ambito del copyright, soprattutto in tempi come questi in cui le immagini viaggiano veloci da una parte all’altra del mondo e del web. «Proprio questa mattina – precisa l’artista – mi ha scritto Roberto Koch, direttore di Contrasto, per incoraggiarmi ad andare avanti su questo argomento, molto delicato anche quando si parla di fotografi e fotoreporter». In attesa di una soluzione, Mastromatteo si concentra sulla sua nuova produzione artistica: in programma una personale a Istanbul, la partecipazione a fiere importanti come quella di Seul e una serie di inedite opere che faranno ancora discutere. Questa volta speriamo solo per la loro bellezza estetica.