Storie di pagine incise

Brescia

Un entrare nella sua ricerca artistica ma anche nel suo privato tra appunti e asserzioni della stessa autrice. Ecco l’idea, dunque, per un progetto editoriale che accomuni memoria collettiva e personale, in un’archiviazione individuale e artistica, con un inizio e un divenire attraverso un processo creativo nel dialogare d’arte, quella prediletta, quella di una vita, fatta di segni e di campiture finora mai fissate in una monografia unitaria. Non solo. Ecco l’idea per una mostra antologica a cura di Riccardo Prevosti nelle sale della galleria ab/arte di Brescia. Una vita fra sentimenti forti di un sentire poetico, con le argomentazioni di una donna alla ricerca continua dell’armonia, nella natura, nei gesti, come per un direttore d’orchestra che sintetizza la conclusione di una composizione, magari di Messiaen, cui Giuliana Montanari ha guardato e ascoltato nelle sue giornate in laboratorio, mentre il silenzio del torchio riportava alle sorgenti letterarie o finanche pittoriche che troviamo sovrastanti nei brani messiaeniani. Perché si lega appieno con la trasformazione causata dall’acido per un’acquaforte o una vernice molle, o con la granitura per una maniera nera, o una nuvola di bitume per un’acquatinta, in un corale canto di tecniche calcografiche che nelle sue mani sembrano note distribuite su una tastiera che ogni volta s’accinge a sfiorare come amalgama con l’opera d’arte. Perché esprime un habitat da far esistere sotto torchio, e ogni volta nuove scoperte, nuove sperimentazioni, così da lasciare un’impronta indelebile nel giudizio critico scegliendo modi e temi da rivelare in lavori seminali, sul foglio che è la meta e lo scopo finale nell’immagine impressa, nell’aspetto di paesaggi dell’anima in adesioni sentimentali.

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