Sarah Cosulich Canarutto è, per il secondo anno, alla guida della fiera d’arte contemporanea più importante d’Italia e non c’è dubbio che sia riuscita a farla propria, orchestrandone abilmente lo sviluppo e l’espansione. Se l’edizione 2012 di Artissima era da considerarsi, anche a detta della stessa direttrice, alla stregua di un esperimento, con l’affiancamento di una serie di mostre tra loro eterogenee, all’interno dei più importanti spazi espositivi torinesi, che inauguravano nei giorni della fiera per poi proseguire oltre la sua naturale conclusione, quest’anno, lo stesso progetto è stato ripreso, ampliato e curato nei minimi particolari.
Lo si nota sin dal titolo – One Torino –, che mette in luce la chiara intenzione di fare sistema delle istituzioni politiche e culturali della città e del territorio limitrofo, trasformando i suoi musei più prestigiosi – la Gam e il Castello di Rivoli – e le fondazioni – la Sandretto Re Rebaudengo e la fondazione Merz – nei palcoscenici di altrettante mostre che sono tutte delle evidenti manifestazioni di Artissima. Grazie al nuovo progetto presentato ieri, assieme alla nuova edizione della fiera, al circolo dei Lettori, l’evento diventa di diritto « la fiera più glocal del mondo».
È Patrizia Asproni, nuova presidente della Fondazione Torino Musei, a fare suo lo slogan, ma la sostanza restituita dal brutto neologismo è tutta farina di Sarah Cosulich, che prosegue con maestria a fare del territorio torinese un teatro in cui vanno in scena le nuove avanguardie internazionali dell’arte contemporanea. Solo per One Torino sono stati chiamati 7 curatori e 54 artisti da tutto il mondo. A questi vanno ad aggiungersi i numeri di Artissima, con le sue 190 gallerie, che colmano, forse per l’ultimo anno, gli spazi dell’Oval, di cui i due terzi sono estere, con un occhio di riguardo per i paesi emergenti. Artissima è una realtà in piena lievitazione. Tutto cresce, dal numero degli espositori alle sezioni e iniziative, tra cui, le novità più interessanti sono l’ampliamento di Back to the future, che, oltre a presentare alcuni maestri degli anni ’60 e ’70, come nelle edizioni passate, quest’anno coprirà anche il decennio successivo, e le Walkie Talkies, delle visite guidate all’interno della fiera con scambio di opinioni tra due o più curatori. Non resta che aspettare il 7 novembre, quando si terrà l’inaugurazione ufficiale della ventesima edizione di Artissima. La città di Torino sarà a tal punto ricolma d’arte che sarà impossibile vederla tutta.
Dall’otto al 10 novembre; Oval Lingotto, Torino; info: www.artissima.it