Dal 12 settembre al 15 dicembre arriva la terza edizione della triennale di architettura di Lisbona sotto la direzione di Beatrice Galilee. Close, Closer: plurality in contemporary spatial practice (Vicino, più vicino: pluralità nella pratica spaziale contemporanea), questo il titolo della piattaforma critica creata per approfondire la pluralità della pratica spaziale contemporanea. José Esparza, Mariana Pestana e Liam Young sono i tre curatori della triennale che presenta un programma di eventi e mostre per pensare l’architettura come una disciplina che non è appannaggio esclusivo dei professionisti o definita soltanto dagli edifici, ma piuttosto come un campo in espansione dove anche artisti, scienziati, sociologi, antropologi e disegnatori sono chiamati ad intervenire. Tre mostre principali, in diverse sedi cittadine, per spaziare dai progetti strategici politici o sociali con tecnologie digitali d’avanguardia alla narrativa, memoria e performance al ruolo dei musei, delle riviste e dei teorici. Tra i tanti artisti chiamati compare anche l’olandese Bart Hess che osciallando tra animazione, fotografia e materia conduce la sua ricerca sui processi evolutivi e sui volumi del corpo umano.