Arte moderna e arte contemporanea nel primo semestre del 2013 lasciano un segno positivo nei bilanci delle principali case d’asta internazionali. Sebbene la piazza più ghiotta si confermi New York, in Europa i grandi top lot passano per Londra. È questa la stanza europea più affollata dai collezionisti provenienti da tutto il mondo per aggiudicarsi la paternità di straordinarie opere d’arte e la lungimiranza di ottimi investimenti. Parliamo chiaramente di tasche piuttosto capienti, basti pensare all’Untitled di Tauba Auerbach battuto nella capitale britannica il 26 giugno scorso per ben 506 mila sterline. La stagione che va concludendosi (aprile, maggio, giugno e qualcosa di luglio) è tradizionalmente il periodo più florido delle case d’asta. A Londra, come a New York, i colpi più roboanti si mettono a segno nelle aste serali. Nel mese di maggio per un numero di lotti più o meno uguale, a fronte di una percentuale di vendita di poco inferiore rispetto a New York (solo 5 punti di meno), è migliorata sia la performance d’asta, che sale di 4 punti, raggiungendo un ragguardevole 0,72, sia la performance di mercato, che conferma il costante e continuo interesse dei collezionisti nell’acquisto degli artisti che hanno raggiunto le evening sale. I dati provengono dal rapporto di Nomisma stilato insieme alla Libera università mediterranea. Questo risultato, tuttavia, è confinato alle opere di fama e qualità che caratterizzano le vendite serali. I valori medi delle vendite londinesi della mattina e del primo pomeriggio, infatti, non replicano i risultati di New York, in nessuna delle performance. Questo esito è determinato dalla scarsa accoglienza destinata ai lotti offerti da Sotheby’s nella mattina del 20 giugno, una seduta in cui a fronte di performance non particolarmente entusiasmanti (per esempio un lotto di quattro opere su carta di Marc Chagall e altre carte di Paul klee, Egon Schiele e Salvador Dalì vendute tra le 150 e le 300 mila sterline) ci sono stati 21 lotti stimati sopra i valori medi dell’asta rimasti invenduti. Ma anche escludendo quest’asta, le performance (che per 357 lotti sono nell’ordine di 71%, 0,60 e 145) rimangono positive ma inferiori a quelle del maggio newyorkese, a parte la performance di mercato che sale sensibilmente. Laddove c’è minore interesse complessivo dei bidder (gli offerenti) aumenta la loro tensione alla selezione e le offerte di concentrano sui lotti considerati migliori. A Londra, insomma, l’arte moderna per il primo semestre 2013 ha un mercato vivace, ma questa conclusione si conferma rispetto a New York solo per le opere di maggior risalto, quelle cioè che vengono offerte nelle aste serali. Il 19 giugno nella mattinata Christie’s si inserisce con un’asta di 115 lotti di opere su carta, ma i dati dell’asta non possono essere considerati buoni: performance di vendita 67%, performance d’asta negativa –0,39. Performance di mercato 102. Il fatturato di quest’asta è di 4,93 milioni di sterline.
Anche l’arte contemporanea conferma il momento positivo del mercato dell’arte internazionale. New York meglio di Londra, pure in questo caso, ma le stime restano positive. Nelle vendite serali si caratterizza il catalogo delle opere di Christie’s con la migliore performance d’asta di 0,80, mentre Phillips ottiene la migliore performance di vendita con solo l’8% di invenduto. Se per fatturato complessivo è Sotheby’s che si segnala come prima casa d’aste nel mercato dell’arte contemporanea a Londra, è invece Christie’s che si mette in evidenza nel confronto aspettative/realizzazioni: solo nell’asta serale di apertura, il 25 giugno 2013, l’Untitled di Jean Michel Basquiat è stato venduto per 18,76 milioni di sterline, sempre dati Nomisma. E fra le più alte aggiudicazioni si piazza anche, nella stessa seduta, un olio su tela di Peter Doig, Jetty, battuto a 7,34 milioni di sterline.
Il mercato dell’arte moderna e contemporanea chiude, insomma, questo primo semestre 2013 dando la sensazione di una clientela riflessiva e attenta e soprattutto disposta a competere oltre le stime per aggiudicarsi i lotti.