A conclusione dei festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita di Aligi Sassu, si completa il viaggio nella produzione creativa del maestro sardo ad Atessa: dopo la pittura e la scultura, arriva quindi la ceramica. Il 17 luglio, nel giorno del suo compleanno (Milano, 1912) e – fatalità – della sua morte (Pollença, 2000) un nuovo capitolo viene svelato con la mostra dal titolo Il gran fuoco di Aligi Sassu. Nel 1996 l’artista ha donato 356 opere alla città di Lugano e ciò ha portato alla nascita della fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares che da allora ha allestito mostre tematiche con i suoi lavori. Il 25 giugno 1999 nasce, invece, la fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares a Maiorca, ma il patrimonio artistico non si esaurisce qui. Il cognato del maestro, Alfredo Paglione, mecenate e appassionato d’arte, mette a disposizione la sua collezione per un viaggio inedito nello spirito creativo dell’autore sardo. Ecco allora in mostra, ben 60 opere provenienti dal Museo delle ceramiche di Castelli. Chi vuole conoscere l’itinerario artistico di Sassu non deve quindi andare in Spagna o in Svizzera, ma nel centro d’Italia, ad Atessa (in provincia di Chieti), luogo ideale e imprescindibile: il Museo Aligi Sassu gestito dalla fondazione MuseAte a palazzo Ferri, dove già dal 2010 sono esposte duecentodieci tra dipinti e sculture, donate da Paglione.
A cura di Adele Cicchitti, Anna Pia Apilongo e Anna D’Intino, l’esposizione presenta straordinarie ceramiche e sculture realizzate nel periodo che va dal 1939 al 1989. «Le ceramiche e le sculture esposte – spiega la Cicchitti – dialogano vivacemente con i dipinti che arricchiscono l’allestimento museale: la materia plasmata con vigore ed eleganza mutua luci e suggestioni dalle esplosioni di colore, nei cui riverberi si integrano e si ricompongono in unità tutte le sfaccettature della poliedrica personalità artistica di Aligi Sassu. La predominante iconografia del cavallo raccorda ed armonizza scultura, pittura e ceramica e proietta nelle opere l’energia cosmica e primordiale, la fierezza e il movimento che caratterizzano questa mitica creatura nella realtà e nell’immaginario collettivo». In mostra piatti di grande dimensione con soggetti diversi, tra i quali i cavalli che costituiscono il motivo dominante della produzione ceramica di Sassu. Piatti di grande formato, una selezione di un servizio da tavola a colori, sempre sul tema dei cavalli, alcuni multipli e pregevoli sculture in terracotta, maiolica, bronzo, argento. Le opere sono state realizzate ad Albissola, in provincia di Savona, dove Sassu, con altri grandi artisti come Lucio Fontana, Agenore Fabbri e Tullio Mazzotti, ha contribuito al rinnovamento della ceramica ligure. Info: www.museate.it.