Milano tra Oriente e Occidente. Yoon Si-Young negli anni di formazione s’impadronisce di un realismo netto, molto definito, con cui ritrae scene della vita quotidiana. Il suo pennello indaga la consistenza dei particolari esteriori ed esplora i moti dell’animo umano con un’accuratezza che non scade mai nell’iperrealismo fotografico ma si stempera in vibrazioni luminose di suggestione impressionista. La realtà è disallontanata da un vetro appannato posto tra lo spettatore e la scena raffigurata sulla superficie flettente del quadro. Un effetto visivo estremamente realistico che l’artista ottiene ricoprendo la tela con una leggera patina di acrilico bianco diluito in acqua che si rapprende in piccole gocce. È il lato onirico, emotivo, gestuale al quale l’artista non rinuncia. Un diaframma tra se e lo spettatore che riproduce la distanza tra mondi d’esperienza diversi ma congiunti da un’umanità culturalmente orientata alla condivisione di valori comuni. I lavori di Marina Previtali, ci pongono davanti ad una visione insolita della città lombarda. La Milano raffigurata nelle tele della pittrice non è quella glamour dei caffè del centro o delle vetrine scintillanti ma una città più quotidiana presentata attraverso un gioco di chiaroscuri, intervallato da righe di colore, di tralicci e ponteggi dei cantieri, che sembrano colare sulle facciate dei palazzi in costruzione. Marina, attraverso le sue opere, sembra fare una dichiarazione d’amore alla sua città, mostrandoci con sentimento ottimistico la crescita metropolitana a cui il capoluogo lombardo si prepara in vista dell’Expo 2015.