Aron Demetz

Pietrasanta

Aron Demetz presenta a Pietrasanta una selezione del suo lavoro scultoreo degli ultimi anni curata da Alessandro Riva. Nella mostra Keimzeit (Germinale) presso la Galleria Barbara Paci sono esposte, infatti, alcune significative sculture dell’artista altoatesino (classe 1972), che ripercorrono, come in una sorta di antologica in miniatura, le tappe fondamentali della sua ricerca più recente. A partire dalle ormai celebri figure in legno, ricoperte e sfigurate da colate di resina che ne deturpano i lineamenti, con cui Demetz si è presentato al Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009; per continuare con le sculture bruciate, drammatiche metafore visive di un tormento e un’inquietudine che paiono allo stesso tempo plastiche ed esistenziali; per finire con le ultime, straordinarie prove scultoree, in cui l’artista ha lasciato che la fresa con cui sbozza il fusto arboreo per creare la prima traccia di figura creasse, come per una sua misteriosa scrittura automatica meccanica, una serie di misteriose escrescenze, come lunghi trucioli pelosi, sulla pelle delle figure, andandone così a impreziosire la silhouette, rendendole vibranti e quasi vive. Ecco allora che l’insieme delle diverse fasi del lavoro recente dell’artista può racchiudersi, in maniera coerente, nell’idea della germinazione (simboleggiata dal termine tedesco Keimzeit, che letteralmente significa tempo della germinazione), ovvero del proliferare quasi naturale della materia al di fuori dei limiti e anche della stessa volontà dell’artista, quasi che la materia stessa possedesse un’energia, una naturale capacità di evolversi, di mutare e di rinnovarsi del tutto autonoma e indipendente. In questo senso, il lavoro di Demetz continua, coerentemente, a riflettere sul concetto di mescolamento e ricombinazione formale tra figura umana e ambiente naturale.

 

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