Andata e ricordo

“C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio” Andrej Tarkovskij. Il Mart di Rovereto presenta Andata e ricordo, la mostra dei viaggiatori per i viaggiatori. Fotografie dei grand tour ottocenteschi, le prime guide di inizio novecento, i diari di viaggio dei futuristi, la parabola della pubblicità dall’illustrazione d’autore al kitsch, l’ironia della Pop Art, i linguaggi contemporanei del video e dell’installazione. Un vero e proprio cammino deciso ad abbracciare il mondo sotto gli occhi di chi lo vede e lo vive veramente. Un indagine per capire come è cambiato il modo di viaggiare e di abitare i luoghi sotto la spinta della globalizzazione e del postmoderno di massa.

Il percorso espositivo, si apre con Tempo di viaggio, un racconto per immagini del grande regista russo Andreij Tarkovsky che nel 1983 compiva il suo memorabile tour accompagnato dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra. Il loro, un modo di viaggiare che non cedeva alle tentazioni della memoria ma che raccoglieva immagini per appropriarsi di se stessi e del mondo. Questa narrazione introduce in modo critico il tema chiave della mostra: oggi l’industria globale del turismo di massa ci inonda di immagini di luoghi con un taglio turistico. Infiniti gli artisti esposti, tutti segnati dalla cicatrice della scoperta artistica attraverso lo studio anche del viaggio, visto come probabile soluzione della lotta affettiva. Nomi del calibro di Mario Airò, Giuseppe Armenia, Henri Béchard, Frères Bisson, Domenico Bresolin, Luca Campigotto, Giacomo Caneva, Martin Chambi, Giuseppe Cimetta, Vittorio Corsini, Louis De Clercq, Giulio Delvè, Paola Di Bello, Rä Di Martino, Benvenuto Disertori, Maxime Du Camp, Marcello Dudovich, Andrea Facco, Tano Festa, William Henry Fox Talbot, Francis Frith, Maurizio Galimberti, Luigi Ghirri, Meri Gorni, Alice Guareschi, Elisabeth Hölzl, o ancora Emilio Isgrò, Ketty La Rocca e molti altri.

Sono immagini delle immagini, che alimentano le nostre mappe mentali e che condizionano la nostra visione del mondo in un senso ben preciso attraverso la progressiva sovrapposizione degli spazi turistici e di quelli culturali. Capire e scegliere se anche la stessa arte è capace di distinguere il vero dall’artefatto, volando su una nuvola di vergine che sa assorbire ciò che è giusto e rifletterne l’essenza. Il Mart si trasforma in un museo scientifico che concentra le domande nello spazio artistico imponendo al visitatore di ricercare le risposte certe sulla crescita interiore. Nulla è dato al caso, il filo ideologico che corre lungo le opere, accompagna chiunque voglia realmente intraprendere un escursione nell’arte con l’arte.

Fino al 8 settembre; Mart corso Bettini 43, Rovereto; info: www.mart.trento.it

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