Cucchi oltre l’avanguardia

Enzo Cucchi è artista che attraversa vari linguaggi, disegno, pittura, ceramica, mosaico, litografia, bronzo, che gli consentono di spaziare con la fantasia e l’immaginazione. Protagonista del contesto artistico italiano e internazionale, si è accostato anche al design, all’architettura e alla moda. Esponente della Transavanguardia, movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva, torna alle tecniche tradizionali e a un’espressività meditata sul passato dopo una prima esperienza concettuale. La memoria e l’interpretazione della storia dell’arte, della mitologia e della letteratura, si confrontano con l’attualità rigenerata, attraverso un utilizzo del colore che si accende o diventa lieve, si concentra o si distende, avvicina al senso delle cose e comporta una carica emotiva persistente e comunicativa. Il sogno diventa mezzo di originalità. Il carattere espressivo è a volte drammatico, a volte più eareo, ma sempre con la trasformazione del dato realistico in qualcosa di metafisico. La classicità è una fonte di ispirazione che lo accompagna costantemente, insieme alle frequenti incursioni nell’immaginario mitologico. La forte carica simbolica si dipana in immagini che sfiorano i concetti e le visioni, il pensiero e la materia, che si intersecano. L’imprevedibilità delle connessioni mentali e fattuali delle sue opere scatena l’elemento di sospensione nella figuratività. Il gesto è protagonista di un linguaggio che crea dimensioni spazio-temporali ampie e dal carattere fortemente immaginifico.

La personale Enzo Cucchi, dove sono raccolte opere dell’artista realizzate con varie tecniche, si svolge alla galleria Valentina Bonomo a Roma. Religione rappresenta un vascello in bronzo sospeso dal soffitto che sorprende per la raffigurazione di teste di Cristo con le relative corone di spine nell’onda di un mare agitato. Nel dipinto Gatta scureggia, una gatta marrone su sfondo dello stesso colore ha gli occhi spiritati come fosse un alieno, un dio di altri mondi. 2013 è, invece, la litografia su pietra, a parete, creata con la collaborazione di Romolo e Rosalba Bulla, stampatori romani, e raffigura tre pianeti tridimensionali collegati fra loro: uno prevalentemente bianco, colore che rappresenta la somma di tutti gli altri, uno prevalentemente nero, l’assenza di colore, e uno rosso, un colore primario. L’alternanza di queste cromie apre a molte significazioni, ad esempio vita, morte, passione. In 2013 ritornano i gatti con occhi ipnotici che ricordano la notte, insieme a visioni di territori immaginari. Due piccole sculture indicano cattedrali stilizzate: in una, in marmo bianco, si inseriscono dei cumuli di teschi, mentre nell’altra, in marmo nero, è incastrato un animale non riconoscibile che comprende tutti gli animali esistenti e fantastici, reali e mitologici.

Fino al 30 luglio; Valentina Bonomo, via del Portico D’Ottavia 13, Roma; info: www.galleriabonomo.com