Farsa Italia di Iginio De Luca

Iginio De Luca è romano, si è diplomato nel 1989 all’accademia di Belle arti di Roma e insegna decorazione e installazioni multimediali all’Accademia di Belle arti di Torino. È conosciuto per i suoi blitz e i suoi video. L’idea dei blitz nasce da vere e proprie escursioni che l’artista faceva girando in macchina la notte per “commentare” con gli spray i cartelloni stradali; l’esigenza è politica e culturale: all’epoca Iginio scrisse “Nculo vaffa!” sotto il cartellone “Italia, forza”. Il bisogno è cresciuto fino a diventare una pratica più organizzata che Franco Speroni definisce ready-made ambientale. L’artista commenta esprimendosi sulla sua «idea visionaria di compiere un gesto trasversale, non convenzionale, arrivare a colpire creativamente qualcosa di irraggiungibile, lanciare la sfida e superare la prova.» Spesso i blitz diventano veri e propri video che tramite il montaggio, la scelta delle inquadrature e la scelta dell’audio sono prodotti audiovisivi indipendenti e autonomi. Le prime prove video dell’artista trattano di rapporti familiari, di intimità: dall’esperienza personale della perdita improvvisa dei propri genitori si giunge al messaggio universale che si può racchiudere nel senso del ricordo. Il suo lavoro si è poi sviluppato diversamente, Iginio dichiara: «Negli ultimi anni, e soprattutto nei video, traspare un approccio più leggero e disincantato sui vari e paradossali aspetti della realtà. L’ironia è diventata una componente sempre più essenziale; dopo tanto scavare il giusto distacco mi ha permesso di dirottare il punto di vista autobiografico e di guardare ad altro.» Qui presentiamo Farsa Italia originatosi da un blitz del 13 ottobre 2011. Il messaggio è soprattutto politico e si esplica attraverso la modificazione del primo cartellone per le elezioni che fu fatto circolare da Berlusconi – la scritta Forza Italia viene trasformata in Farsa Italia – che diventa bandiera portata in giro sui cieli di Roma tramite un aeroplano. In questo video l’ironia è evidente. De Luca dà anche un altro significato: «Farsa Italia voleva essere poi l’espressione di concetti che si riferiscono alla nostra cultura attraverso il nostro specchiarci in coda nel traffico in un autoritratto collettivo, un omaggio agro-dolce all’Italia degli anniversari, un’allusione popolare e romanesca alla non verità, conservando una possibilità di futuro nell’abbinamento cromatico con l’azzurro ottimista del cielo». L’aeroplano ha percorso ossessivamente tutto il raccordo anulare in loop, «viaggiava a vuoto senza meta sopra le stesse zone, non puntando mai al cuore nevralgico della città, disegnando così metafore politiche e sociali dell’Italia attuale », commenta l’artista. Questo lavoro fa pensare anche ad altre opere di De Luca, alcune hanno come centro la bandiera e l’inno italiano: la volontà comune è quella di scardinare alcuni meccanismi «stravolgendone il senso per rivelarne un altro, paradossalmente, perché no, forse più realistico». L’ultimo suo blitz risale al giorno della Befana di quest’anno, quando, per protestare contro il sindaco Alemanno, ha posto un gigante panino con la mortadella, fatto di polistirolo, in Campidoglio a Roma: Monumento al panino. La protesta era contro la legge anti-bivacco che proibisce di mangiare in luoghi pubblici e alludeva anche al “magna-magna” con cui la cultura nazional-popolare ha bollato la politica italiana. «Inoltre la mortadella è il cibo dei poveri vista la crisi ma, in questo caso, più che mai dei poveri di spirito», esclama De Luca. Fino al 25 gennaio Farsa Italia è in mostra allo spazio Menexa di Roma all’interno del progetto Ventinovegiorni (di resistenza) a cura di Federica La Paglia, in via Montoro 3 a Roma. Info: www.iginiodeluca.com

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