Un testo letterario che diventa spunto per uno spettacolo teatrale è prassi, un libro che funge da occasione per sviluppare un’intera stagione teatrale è sicuramente qualcosa di meno usuale. È quanto accade al teatro stabile di Napoli per la celebre raccolta di racconti Il mare non bagna Napoli di Annamaria Ortese pubblicato da Einaudi nel 1953, opera che da vita non solo a uno spettacolo ma a un’intera stagione. Il ciclo ha appena debuttato al Ridotto del Mercadante con il primo dei cinque capitoli scenici, Un paio di occhiali per la regia dello stesso Luca De Fusco, direttore del teatro stabile, in programma fino a domenica 20 gennaio. «Il territorio del teatro – dichiara il regista al Corriere del Mezzogiorno – subisce ormai tali e tante invasioni da dover creare una sua nuova specificità, lavorando per sottrazione. Questa ricerca trova una espressione naturale nel progetto Il mare non bagna Napoli e segnatamente nel racconto che ho tenuto per me: Un paio di occhiali. Con un racconto così bello, così lancinante e così eloquente, si può facilmente sottrarre». Lo spettacolo prosegue dal 29 gennaio al 3 febbraio con Interno familiare; dall’11 al 17 febbraio con Oro a Forcella; dal 25 febbraio al 3 marzo con La città involontaria; dall’11 al 17 marzo con Il silenzio della ragione. (info: www.teatrostabilenapoli.it). Dopo aver debuttato il 12 gennaio al teatro Salieri di Legnago, in provincia di Verona, l’adattamento teatrale di Tullio Kezich del 1964 della Coscienza di Zeno girerà l’Italia in tournée fino a primavera inoltrata. Nello spettacolo Maurizio Scaparro, che ha compiuto ottant’anni la scorsa estate e ha iniziato scrivendo come critico teatrale sull’Avanti, dirige Giuseppe Pambieri nel ruolo di Zeno Cosini, il protagonista del romanzo più conosciuto di Italo Svevo. Due nomi d’eccellenza del teatro italiano portano in scena la celebre coscienza di un indimenticabile protagonista della letteratura del Novecento.
Dal 16 gennaio fino al 3 febbraio lo spettacolo è al teatro Carcano di Milano (info: www.teatrocarcano.com). Andrea Chénier, il dramma di ambiente storico del 1896 di Umberto Giordano, torna dopo dieci anni al teatro Regio di Torino fino al 30 gennaio 2013 con un allestimento firmato dal regista Lamberto Puggelli. Per l’occasione il maestro Renato Palumbo, acclamato da pubblico e critica per il sicuro segno drammatico che imprime alle sue conduzioni operistiche, torna a dirigere l’orchestra e il coro del teatro torinese. Protagonisti sulla scena accanto al direttore d’orchestra: Marcelo Álvarez, Alberto Mastromarino e María José Siri. La storia portata sulla scena parte da un personaggio realmente vissuto, André de Chénier, poeta, soldato e rivoluzionario nato a Costantinopoli ma attivo a Parigi, poi finito tragicamente sulla ghigliottina. Lo spettacolo nasce per il Carlo Felice di Genova nel 2001 ma viene ripresentato al pubblico dopo aver apportato alcuni cambiamenti in particolare sulle scene e sui costumi originali, firmati da Paolo Bregni e Luisa Spinatelli. (info: www.teatroregio.torino.it). Gabriele Lavia torna sul palcoscenico del teatro Argentina di Roma, di cui è direttore artistico, riproponendo Tutto per bene di Luigi Pirandello, già in scena con successo nella scorsa stagione, nella doppia veste di regista e interprete principale, affiancato da Daniela Poggi. “Commedia tra le più significative dello scrittore siciliano, Tutto per bene – scrive Lavia nelle note di regia – è il dramma di un uomo che scopre di aver vissuto una vita diversa da quella che credeva fosse. Parabola amara di un’esistenza in balia di una società finta e ipocrita: maschera tra maschere di un balletto crudele, nel giallo paradossale che gli uomini mettono in scena illudendosi di vivere”. (info: www.teatrodiroma.net). Da un classico del teatro moderno a un classico di quello antico: La pace di Aristofane, con l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro, è in scena dal 18 gennaio al 24 marzo al teatro Arcobaleno di Roma. Scritta nel 421 a. C., durante la lunga guerra del Peloponneso tra Sparta e Atene, La pace contiene forti spunti di riflessione che la rendono estremamente attuale. (info: www.teatroarcobaleno.it)