Di biennali d’arte non se ne ha mai abbastanza. Dopo Malindi, il Bangladesh e la biennale della fine del mondo di Ushuaia nella Tierra del fuego argentina, anche Palermo inaugura la sua prima biennale d’arte internazionale, un tentativo di controbilanciare nel meridione la ben più nota manifestazione veneta. La kermesse si pone, a detta del fondatore della casa editrice Ea editore e ideatore della biennale Sandro Serradifalco, come «il più rilevante evento espositivo del Mezzogiorno, nell’anno delle biennale di Venezia». La collettiva ha come tema La tradizione nell’avanguardia e ospita a questo proposito anche opere di grandi artisti del passato a sottolineare il forte legame tra le tendenze artistiche contemporanee e la memoria storica. Sebbene composta da diverse sezioni tematiche (il paesaggio, la figura, la scultura, l’acquerello e l’informale), la biennale prevede anche una sezione speciale esclusivamente dedicata ai grandi artisti del ‘900. Un’ulteriore novità è, poi, quella di non limitare la manifestazione a semplice esposizione di opere da parte di artisti italiani ed esteri ma di aprirla al mercato concedendo a chiunque di acquistare i lavori esposti e collocando quindi la biennale a metà strada tra una grande mostra internazionale e una fiera d’arte. A questo scopo, sono state coinvolte tre aziende partner, Artisse, Falpa promozioni arte e san Giorgio investimenti d’arte, istituzioni importanti nella ricerca di artisti di fama mondiale come di nuovi talenti emergenti. La sala rossa del teatro Politeama, il loggiato san Bartolomeo e la villa Malfitano Whitaker, sono invece le tre prestigiose sedi che ospitano, insieme alla Civica galleria d’arte moderna Giuseppe Sciortino, un totale di 814 opere selezionate tra più di 3.000. Quest’ultimo spazio, inserito all’interno del complesso monumentale Guglielmo II di Monreale, è allestito per esporre le sezioni estere, le opere multimediali e la collezione dei grandi maestri del Novecento italiano.
Secondo l’ideatore Serradifalco l’obiettivo «è quello di realizzare un grande evento espositivo che riappropri la città di Palermo del ruolo di protagonista della cultura anche in considerazione del fatto che il capoluogo siciliano si candida come capitale della cultura nel 2019». Paolo Levi, critico d’arte torinese, è il direttore di questa prima edizione e capo di una commissione di un certo spessore in cui figurano critici, artisti, storici dell’arte e docenti internazionali come Richard Baldelli, Caterina Randazzo, Tatsuya Hirata mentre l’immancabile Vittorio Sgarbi è in prima fila al teatro Politeama per aprire la manifestazione. Sabato 12 si inaugura, invece, l’esposizione internazionale della galleria Sciortino. La manifestazione gode del patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali, della provincia di Palermo, dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana della regione Sicilia e dell’Assessorato comunale alla cultura. La biennale d’arte internazionale di Palermo, che vede rappresentati ben 50 paesi, si chiude il 3 febbraio. Info: http://www.biennaledipalermo.it/index.php?lang=it