Nell’ultimo anno in Italia sono state uccise oltre cento donne. A scendere in campo per sostenere le vittime di abusi, contrastando il dilagante fenomeno della violenza maschile, c’è adesso un interessante graphic novel: Roberta Lanzino, ragazza (112 pagine, 15 euro). Si tratta del primo fumetto italiano dedicato al tema del femminicidio ed è pubblicato per la collana Libeccio di Round robin editrice (a cura dell’associazione antimafie Dasud). Sceneggiato da Celeste Costantino e disegnato da Marina Comandini, il graphic novel ripercorre la triste vicenda di Roberta Lanzino, diciannovenne studentessa universitaria. È il 26 luglio del 1988 quando la ragazza – che vive con la sua famiglia a Rende, nel cosentino – in sella al suo motorino, perde l’orientamento mentre sta raggiungendo la casa al mare. Sulla strada trova due uomini che la aggrediscono e la uccidono brutalmente. Roberta muore soffocata e oggi, a distanza di oltre vent’anni, il suo delitto non ha ancora una verità.
Spiega Costantino: «Roberta è una giovane che ha un motorino come tante di noi. E, come noi, a quell’età pensa di avere tutta la vita davanti. La sua storia poteva essere la mia. E chi non lo capisce si rende complice della sua morte». Spezzare qualsiasi forma di complicità e di connivenza, dunque, perché la storia di Roberta è sì una storia di violenza maschile, ma è anche una storia di ‘ndrangheta. Prosegue l’autrice: «La ‘ndrangheta è presente in ogni passaggio della vicenda. Vive nella concezione brutale e vendicativa che si ha del corpo delle donne, nelle lungaggini processuali e i depistaggi, nel fatto che quelli che dalla procura sono considerati gli assassini sono organici ai clan». In merito allo stile grafico del fumetto, la disegnatrice Comandini precisa: «Ho voluto rispecchiare il duro contenuto della storia e di una certa irrequietezza che m’impone sempre di andare oltre». Info: www.roundrobineditrice.it