Anima/viscera

Si conclude con l’inaugurazione della mostra Anima/Viscera il progetto espositivo About paper. Israeli contemporary art, durato un anno. La galleria Marie-Laure Fleisch presenta in questo ultimo appuntamento Etti Abergel e Yael Balanan, due artiste estremamente diverse tra loro sia per le tematiche che affrontano, sia per le tecniche che utilizzano. Etti Abergel, nata nel 1960 in Israele ma di origine marocchina, presenta per l’occasione una serie di grandi installazioni che scandiscono lo spazio nella sua totalità, cogliendo il loro potere indipendente che li rende corpi scultorei isolati. I lavori, uno dei quali site specific realizzato con materiali recuperati a Roma durante la sua permanenza, si strutturano in una sorta di diario capace di documentare il viaggio interiore dell’artista. Abergel accumula oggetti compiendo una serie di azioni come legare, ammucchiare, dipingere, impacchettare, appendere, colare. L’artista, con le sue sculture appese, sembra volere staccarsi dalla dimensione concreta e tangibile dello spazio per perdersi nelle viscere di un luogo interiore.

Di matrice completamente diversa è il lavoro di Yael Balaban, nata in Russia nel 1958, residente in Israele dall’età di quattordici anni. L’artista presenta otto disegni della serie Michelangelo lovers ispirati agli Ignudi della cappella Sistina. I muscolosi corpi torniti del Buonarroti qui si intersecano e si fondono con voluttuosi motivi vegetali diventando così ibridi organici. Sono corpi a cui l’artista ha deciso di eliminare la testa, che esibiscono la loro nudità maschile come oggetto del desiderio. Balaban li delinea meticolosamente con una tecnica a penna densa, quasi una cesellatura, che contrasta con il bianco candido che li circonda e li stacca, in un connubio emozionale di forza e rigore. In entrambe le artiste il luogo di origine, il Marocco l’una e la Russia l’altra, si rivela in molte delle loro opere. I lavori di Abergel, ad esempio, sono carichi di ricordi e memorie, come si può evincere nell’installazione Variations on Happiness. L’opera, esposta in mostra, è formata da classiche ciabatte marocchine realizzate con la carta su cui è applicata una candida gessatura che sembra inglobarle, disposte a formare un cerchio. Yael Balaban si è invece affermata come artista presentando la sua prima opera alla Hamidrasha gallery di Tel Aviv nel 2004, consistente nella trasposizione a caratteri giganti della firma del nonno. L’opera realizzata in poliuterano, intitolata The Clerk’s Signature, si rifà infatti a un documento proveniente dalla Russia contenente il nome di suo nonno, giustiziato nel 1938, prima che lei nascesse. Ad accompagnare le due artiste c’è Ofri Cnaani, nata nel kibbutz Cabri in Israele nel 1975, vive e lavora da alcuni anni a New York.

Nello spazio della Project room l’artista espone una serie di cianografiche e stampe di piccole dimensioni in cui il corpo femminile, in relazione a oggetti e macchine, risulta essere il tema centrale di questa sua ricerca. Cnaani dà così luogo ad immagini in cui l’erotismo rimanda ad aspetti controversi del femminismo in un complesso procedimento in cui la macchina, il corpo, il desiderio, il perturbante e l’estasi si compenetrano. Nel giorno dell’inaugurazione, l’artista darà vita ad una performance intitolata Yes yes yes che si terrà alla Casa delle letterature di Roma, a due passi dalla galleria. Si tratta di un vero e proprio percorso dove l’artista realizza una sorta di viaggio intellettuale e fisico che completa la sua ricerca, ponendosi come passaggio da una rappresentazione bidimensionale a una tridimensionale di quella che lei chiama Ecstasy machine. Per il progetto About paper. Israeli contemporary art è stato realizzato un libro edito Postmedia books che verrà presentato martedì 18 dicembre alle 18.30 nella sala Cinema del Macro. Alla presentazione parteciperanno gli autori del volume, tra cui Ronit Sorek, Curator departmente of prints and drawings dell’Israel Museum di Gerusalemme, Ruth Direktor, Chief curator del Haifa museum e Drorit Gur Arie, Chief Curator e Direttore del Petach Tikva museum.

fino al 16 febbraio

Galleria Marie-Laure Fleisch, vicolo Sforza Cesarini 3A, Roma

info: www.galleriamlf.com

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