Se la morte è un video

Venti cortometraggi e un’unica installazione per l’artista Martino Chiti che presenta Muertes a villa Romana a Firenze. Video installazione, scultura e fotografia. L’atto dell’immortalare un momento e la visione di ciò che ne esce fuori, compiuti contemporaneamente su di uno schermo diviso in due. L’azione e il frutto dell’azione, il gesto e l’immagine, la tecnica e l’estetica. A destra dello schermo l’agire nel processo: il fare lo scatto, a sinistra il risultato parte di una fruizione altra: la foto.

Diversi personaggi sono protagonisti: realizzano l’arte fotografica collegata alle diverse atmosfere che essi creano e ricercano. A un certo punto un uomo nero uccide i fotografi, nel video e in una scultura ed esso collegata. Altro aspetto la volontà di coinvolgere lo spettatore attraverso la ripresa dello spazio in cui si svolge la mostra. Luca Guerri, Manuela Ricciardi, Fabrizio Del Moro, Maria Radicchi, Matteo Zanobini, Michael Rotondi, Emmanuele Giaccherini, Mario Bermeo Torres, Ana Matey Marañon, Guillermo Ruìz Mantilla, Jose Mogrol, David Oliver Scarpa, Alain Gutierrez Almeida, Elena Baca Suquet, Leslie Hicks, Davide Giuliani, Gian Luca Rossetti, Tenzin Lhawang, Waswo X. Waswo, Linda Lombardo e Martino Chiti, gli artisti coinvolti.

L’operazione richiama una frase da un saggio su La camera chiara di Roland Barthes: «Ogni immagine fotografica ci presenta due messaggi: uno relativo all’evento fotografato e un altro relativo a un brusco colpo di discontinuità. Tra il momento registrato e l’istante presente in cui guardiamo, c’è un abisso; la traumatica discontinuità creata dall’assenza o la morte.» Ispirato quindi a La camera chiara di Roland Barthes, Martino Chiti dedica il lavoro a suo padre. La produzione si è svolta in Italia, Spagna, Messico, Cuba, Giappone, India e Stati Uniti tra il 2004 ed il 2012.

fino al 9 novembre

Villa Romana via Senese 68, Firenze

info: www.villaromana.org