Alla galleria Artra di Milano va in scena fino al 13 gennaio 2013 la mostra Run di Jaan Toomik, prima retrospettiva italiana dell’artista estone. Classe 1961, orfano di padre in età infantile e militare dell’esercito russo con esperienze in Afghanistan, negli anni ’80 studia pittura all’accademia di belle arti di Tallin accendendo la tavolozza con colori neo-espressionisti. Negli anni ’90 si “converte” al video e l’installazione, diventando una sorta di artista-simbolo dell’Estonia dopo la caduta del muro di Berlino. Si fa conoscere dal grande pubblico con il video Dancing home (1995), dove si ritrae sul ponte posteriore di un traghetto mentre danza al ritmo ipnotico dei motori che si sincronizza con quello cardiaco, accelerato dalla danza, facendo eco alla tragedia del traghetto Estonia del settembre 1994.
A video di brevissima durata che registrano tracce audio (Jaan, 2001), si affiancano quelli esplicitamente autobiografici come Untitled (2002), documentazione di una performance dedicata a suo fratello defunto: nel video, l’artista cade liberamente da un’altezza di 9 metri ma nel finale, invece di immergersi in acqua, viene inghiottito dalla terra. In un’altra opera come Dancing with dad (2003), l’artista balla sulla tomba di suo padre, con cui non ha mai avuto la possibilità di ballare a causa della sua morte prematura. La ricerca sulle origini e sul mistero della vita e della morte a volte diventa esplicita attraverso la nudità, a volte si nasconde nella metafora della danza e della corsa come momento rituale di scoperta della verità ultima. Nell’ultimo video Run (2011), che dà il titolo all’esposizione milanese, nel silenzio totale di un aerodromo vuoto il battito dei piedi sulla terra rimbomba nella cavea, prima lentamente, registrando la frequenza dei passi incerti, poi in un crescendo sempre più forte nella corsa, fino a smorzarsi nell’interno del canale buio di un hangar in modo brusco, annuncio della fine.
fino al 13 gennaio 2013
Artra gallery, via Burlamacchi 1, Milano
