Rabbito: dal lutto alla luce

Dai suoi pennelli trasudava l’amore per la strada, ma il destino ha voluto che essa, da lui più volte dipinta, si rivelasse una passione mortale. Se n’è andato così Luigi Rabbito, rimasto esanime sul selciato che troppo spesso si colora di rosso che in questo caso rappresenta sangue e non passione. Nato a Comiso (RG), nel 1968, Rabbito si avvicina presto al mondo dell’arte e inizia a esporre in giro per l’Italia fino ad arrivare in Olanda a Rotterdam. Autore di molte opere, Pneuma dal greco: respiro, aria, è uno dei suoi ultimi progetti ideato con lo scopo di essere ospitato nelle piazze italiane, nel 2010 la performance è stata installata sul manto stradale di Comiso dove pannelli di polistirene hanno assorbito per ore le impronte dei mezzi di trasporto e una volta disinstallati hanno riprodotto l’anima del veicolo, appunto il “pneuma”.

Interessante anche la scultura del 2011 in lamiera chiodata che ricopre due copertoni vicini, uno più grande e uno più piccolo. Nonostante la scomparsa, Luigi Rabbito è rimasto vivo nei cuori di chi l’ha conosciuto sia come uomo che come artista e oggi Catania rende onore ai suoi ultimi lavori in mostra fino al 30 settembre al palazzo della Cultura. La personale non poteva avere denominazione più appropriata de Dal lutto alla luce, dal titolo capovolto del romanzo di Gesualdo Bufalino anch’esso morto durante un tragico incidente stradale. Un percorso emozionale e di ricerca che comprende una cinquantina di opere condotto da Mercedes Auteri e Angelo Buscema curatori della mostra, organizzato insieme agli eredi dell’artista tra cui la moglie Tiziana, con il patrocinio del comune di Catania – assessorato alla cultura.

La personale è accompagnata da un elegante catalogo i cui testi sono scritti dalla curatrice e da Angelo Scandurra. Tesa verso la complessità del presente e animata da un profondo senso d’introspezione psicologica, l’arte di Luigi Rabbito descrive caos e movimento che irrompono con i silenzi dell’immensa campagna iblea lasciando solchi inequivocabili. Dalle opere emerge la sensibilità dell’autore come pulsione forte e determinata mostrando vigore del suo pensiero onirico poetico.

fino al 30 settembre

Palazzo della cultura, via Vittorio Emanuele 121, Catania

info: [email protected]