Processo fragile

Bologna

Processo Fragile è un’installazione site specific che si sviluppa rizomaticamente attorno all’indagine sul tema dello spazio. Riempita in tutte le sue infinite direzioni, l’area espositiva viene infatti saturata dall’artista, che tuttavia lascia libero un piccolo e accidentato percorso per la fruizione dello spettatore; in tal modo, quest’ultimo viene chiamato a prestare la massima attenzione al rapporto tra il proprio corpo e il luogo fisico in cui si trova ad interagire. La creazione di questo canale comunicativo è costruita da Valeria Talamonti per contrasto, nello spazio lasciato libero da una fitta installazione di sottili bastoncelli; quasi bacchette orientali dalle estremità puntute e sfuggenti, i singoli elementi si saldano precariamente insieme, fino a formare una maglia inestricabile. Ne deriva una struttura che appare in continuo divenire, quasi germogliasse da una base geometrica, o riproducesse un infinito gioco di specchi in cui la ripetizione coincide con molteplici quanto slittanti variazioni. Se da un lato il progetto richiama la fragilità dei materiali poveri utilizzati dagli scultori degli anni Novanta, dall’altro pare affacciarsi un suggerimento all’idea di rete, intesa nel senso contemporaneo cui l’abitudine al virtuale ci ha reso consapevoli.