La sonnolenta campagna romana diventa scenario indifferente di un’aggressione sotterranea. La distrazione dell’uomo penetra la natura, la trasfigura, determinando una metamorfosi angosciante che solo la nostra superficialità di sguardo impedisce d’intuire. Inaugura il 18 giugno, al castello di San Giorgio di Maccarese, Per sempre, personale dell’artista svizzera da anni residente nella provincia romana, Cornelia Stauffer.
Un titolo, quello scelto dall’autrice, per nulla rassicurante, vista la natura dei dipinti che compongono l’esposizione: lavori a tecnica mista che raccontano un ambiente familiare intimamente logorato dall’avanzare dell’inquinamento. La Stauffer s’ispira all’aggressività figurativa dell’espressionismo d’area germanica, nonché alla sua carica cromatica, per istaurare un dialogo emotivo immediato con l’osservatore. Le opere esposte a Maccarese sono quadri di paesaggio in cui nulla è come sembra, o dovrebbe essere. Nei due grandi dipinti Plastica diventa pane e Plastica diventa pesce la Stauffer descrive il lento penetrare dei residui industriali nel tessuto organico della natura, nel nostro cibo, e quindi nei nostri stessi corpi.
Una trasformazione graduale che conduce alla completa identificazione dell’uomo con la merce da lui stesso prodotta, presentata qui sotto forma di residuo inquinante. La placida geometria che dà ordine a questi due quadri non fa che sottolineare, per contrasto, l’angosciante messaggio di dissoluzione e caos che veicolano. Nella serie Piste vediamo la campagna del litorale romano appiattirsi, prendere le forme e la consistenza delle piste dell’aeroporto di Fiumicino. Le pennellate sembrano soffocare la terra che descrivono, come fossero colate di cemento.
Anche qui a dominare è un senso di pacatezza che lascia filtrare ambiguamente l’angoscia intima di fondo. L’immediatezza visiva dei lavori della Stauffer risponde a un’esigenza di comunicazione estemporanea ed efficace del messaggio ambientalista. Da questa stessa voglia di creare un contatto diretto tra le sue opere e il pubblico deriva l’idea della Stauffer di concedere in prestito, per la durata di 12 mesi, una delle sue opere a un giovane residente del comune di Fiumicino, d’età compresa tra gli 8 e i 20 anni. Allo scadere del tempo stabilito l’opera tornerà all’artista, per essere poi affidata a un altro giovane, mettendo così, fisicamente, in circolo l’arte della Stauffer, che inventa in questo modo una nuova forma d’arte pubblica e partecipata.
Fino al 3 luglio
Castello di San Giorgio, Maccarese (Rm)