Un'espressione geografica

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, un impegnativo apporto è stato dato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che per valorizzare le ricchezze del nostro paese ha realizzato la mostra Un’espressione geografica, curata da Francesco Bonami. L’intento è stato quello di attirare l’attenzione di molti giovani artisti internazionali alle realtà, culture e tradizioni delle singole regioni italiane, per far riaffermare, anche da voci straniere, quei valori di presenza e conoscenza del territorio che da sempre contraddistinguono la nostra cultura.

Un nuovo racconto del tessuto sociale, politico e culturale, narrato da occhi estranei ed esterni, seppur coinvolti e attenti. Tanti gli spunti per parlare di ambivalenze e contraddizioni, di quelle coesistenze che fanno l’unicità e le specialità dell’Italia. Un paese per vecchi, a detta di qualcuno, un paese arretrato a detta di altri, eppure l’innovazione e la contemporaneità innescano ogni giorno gli interstizi urbani delle nostre città di nuove linfe vitali . A volte sono indubbiamente la storia, l’antico, la tradizione, a prendere il sopravvento. Ma se si guarda meglio, a fianco al tricolore c’è una costituzione illuminata che fa dell’Italia la guida di molti paesi europei.

Il 2 agosto 1847 lo statista austriaco Klemens Von Metternich proruppe nella famosa espressione “l’Italia è un’espressione geografica”. E la stessa frase fu ripresa l’anno successivo dal quotidiano napoletano Il nazionale, che la enfatizzò con accezione negativa “L’Italia non è che un’espressione geografica”. Ma nell’interpretazione più coerente che ne diedero gli storici, c’è la mera constatazione di uno stato di fatto, piuttosto che una connotazione negativa, laddove l’Italia era composta da stati sovrani reciprocamente indipendenti.

La mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è il risultato di una “spedizione” in Italia di venti artisti, uno per regione, ciascuno seguito e accompagnato da un corrispondente della regione prescelta, che si è occupato di mostrare e descrivere gli aspetti più pregnanti della connotazione territoriale e sociale. La peculiarità di ciascuna regione è stata fonte ispiratrice per la creazione di nuove opere d’arte, che raccolte insieme costituiranno il primo Viaggio in Italia fatto di opere invece che di appunti di viaggio. Un pretesto fuori dal comune, per far cantare all’unisono un nuovo Inno dell’Italia a voci straniere.

Fino al 27 novembre
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
via Modane 16, Torino
Info: 0113797600

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