Un giro nell'altra Venezia

Numerosi gli eventi collaterali presentati alla 54esima Biennale di Venezia. Alcune sedi si sono contraddistinte per esposizioni di qualità che hanno arricchito l’offerta già cospicua dell’Arsenale e dei Giardini. Al museo Correr è in corso la mostra “Permanently becoming and the architecture of seeing” di Julian Schnabel. Le quaranta opere dell’artista sono per la maggior parte di grandi dimensioni e risentono dell’influenza di Jakson Pollock e Cy Twombly ma anche di El Greco e Tintoretto, Goya e Picasso in continui rimandi culturali e letterali. Le tecniche sono varie nell’utilizzo di materiali come il velluto, la tela cerata, pezzi di legno recuperati da varie parti del mondo, tappeti, fotografie in cui Schnabel interviene con il colore, e molti altri. La mostra si apre con i "Surf paintings" ispirati al surf e all’acqua, continua con il capolavoro “The sea” e i "plate painting" realizzati con frammenti di ceramica. Notabili anche i ritratti di amici e familiari, e dipinti che ritraggono le montagne del Nord Africa. La scultura "Queequeng" è all’ingresso principale del museo.

La collettiva "Tra.Edge" of becoming è invece ospitata a palazzo Fortuny. Suddivisa in tre piani presenta un folto numero di artisti di diverse provenienze e stili, fra cui alcuni molto importanti a livello internazionale come Lucio Fontana, Anish Kapoor, Fernand Leger, Aguste Rodin e Antoni Tàpies. Barcelò ha realizzato un’installazione con laterizi deformati rappresentanti teschi che ghignano fra macabro e ironico, mentre Marina Abramovich ha esposto un’installazione che ricorda le gambe femminili e che ha al suo interno delle ametiste, arricchendo di significato la corporeità femminile. Di Pablo Echaurren la scultura “Manimula”, in cui l’artista riproduce una mano con la ceramica a “glottesca” faentina, dalla denominazione di Echaurren stesso. Personalità come Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Kimsooja e Massimo Bartolini hanno realizzato opere appositamente per lo spazio. Il nome della mostra si riferisce ad “art” ovvero “tra” al contrario: indica poi un agire in avanti e la relazione fra due stati della realtà dimensionale.

Fuori dall’Arsenale da notare poi un’installazione di Dalya Luttwak ispirata a un albero, ma non è naturalistica: colorata di rosso accoglie al tramonto la luce in un romantico passaggio di dimensioni emozionali. Poco distante, a piazza San Marco, alla Fondazione Bevilacqua La Masa il collettivo Xijing Men, composto da un coreano, un giapponese e un cinese, propone un video in cui si raccontano le abitudini della città immaginaria Xijing creata per riunire le identità e le culture provenienti dalle tre nazionalità degli artisti.

Mentre all’Isola di San Giorgio Maggiore sono in corso due eventi collaterali: la collettiva "Penelope’s labour" e l’installazione "Ascension" di Anish Kapoor in cui il fumo che fuoriesce da un contenitore circolare dovrebbe essere aspirato da un aspiratore posto sotto la cupola, anche se il meccanismo non funziona. Suggestivo il lavoro "Post vs Proto Reinassance" di Oksana Mas per il padiglione dell’Ucraina: 3.640.000 uova di legno colorate sono poste a creare con la loro cromia delle figure che richiamano una iconografia del passato, il capolavoro dei fratelli Van Eyck I giardini del paradiso realizzato per una pala d’altare nella città fiamminga di Gand.

Ai Magazzini del Sale di Dorsoduro, sede ella Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, la mostra "The salt of the earth (Il sale della terra)" di Anselm Kiefer che consiste in una vetrina, Athanor, un dipinto, Arche, e un’installazione "Das Salz der Erde" ( Il sale della terra) in cui fotografie paesaggistiche sono presentate su pannelli di piombo sospesi. Tema, l’unione degli opposti e la speranza con riferimenti alla Cabala, all’alchimia e all’esoterismo. Infine una collezione che vale la pena visitare, anche se non fa parte degli eventi collaterali della Biennale, è quella della Fondazione Prada. Da uno stretto vicolo vicino Cà Pesaro si accede all’entrata che affaccia su un largo salone con un’imponente installazione ancora di Kapoor sovrastata sulla parete laterale da un Cellotex di Alberto Burri. Presenti anche opere di Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Pino Pascali, Mario Schifano, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Francesco Lo Savio, Jeff Koons e molti altri.

Articoli correlati