Novanta meno uno. Un aumento, dal 2009, di 12 paesi. Questi i numeri dei padiglioni nazionali alla 54esima Biennale d’arte di Venezia. Divisi tra il blocco centrale all’arsenale e gli abituali spazi dei giardini. Una città presa letteralmente d’assalto da un terzo delle nazioni globali che ricoprono l’emisfero. Dalle vecchie glorie come la Russia, o il padiglione della Cina dal titolo “Pervasion” che mette in mostra cinque lavori basati sui cinque sensi e realizzati da altrettanti artisti. E poi la Francia che celebra il genio di Christian Boltanski e la sua installazione intitolata “Chance” nella quale l’artista tratta il tema dell’azzardo del caso e della malasorte. Ancora il padiglione degli Stati Uniti, preso letteralmente d’assalto, riflette sul concetto di gloria attraverso installazioni e performance di tre atleti della nazionale statunitense, come Dan O’Brien, Chellsie Memmel. A seguire i ritorni di sette paesi da anni assenti da Venezia. L’India, il Congo, l’Iraq, il Sudafrica, la Costa Rica e Cuba. New entry per la Biennale numero 54 sono L’Andorra, l’Arabia Saudita, il Bangladesh e Haiti.
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di Camilla Mozzetti
Guarda i siti internet di alcuni dei migliori padiglioni di Venezia, come quello della Germania, vincitore del Leone d’oro. Info: www.deutscher-pavillon.org; Gran Bretagna: venicebiennale.britishcouncil.org; Giappone: www.jpf.go.jp/venezia-biennale/.