Vlado Martek è un eclettico poeta, pittore e saggista dell’area balcanica. Il suo inizio è curioso, lavora tutta la vita in una biblioteca e fa il suo ingresso nel mondo delle arti visive scrivendo poesie. Oggi la sua opera e le sue parole vengono celebrate in "Jezik u slobodi-Linguaggio in libertà", una personale in programma fino all’8 giugno allo studio Tommaseo di Trieste.
In mostra ben 101 lavori che coprono quasi trent’anni di attività, dai primi anni Ottanta ai giorni nostri, mescolati in gruppi tematici, a prescindere dall’anno di realizzazione o dalla tecnica, per sottolineare la libertà d’uso del linguaggio e per dimostrare la continuità e coerenza dei suoi interessi.
L’arte di Martek inizia in modo tradizionale attraverso la scrittura ma si evolve con l’elaborazione di oggetti poetici, una commistione tra parole scritte e oggetti ricomposti in arte visiva. Lo si può definire un artista transmediale in continua evoluzione che ancora oggi viaggia dall’arte visiva alla poesia, dalla fotografia alla scrittura, alla performance al disegno e all’installazione. Il suo è un ecclettismo umano che lo porta a lavorare molto sul coinvolgimento del pubblico, uno dei primi artisti che sono usciti dagli spazi espositivi per lavorare sulle strade, utilizzando l’arte come forma pubblica di comunicazione, attraverso mostre-azioni che interagiscono con persone reali.
Fra le opere esposte allo studio Tommaseo, tre sono dedicate a Trieste, sua città di adozione con cui Martek ha intrecciato un legame particolare: Trieste (1985), "Being Trieste in art" (2007) e "I’m idealising boundaries between Trieste and artists" (2010). Linguaggio in libertà è curata da Dubravka Cherubini e Janka Vukmir con la collaborazione scientifica di Dubravka Đurić e Darko Šimičić. La mostra, organizzata dal Comitato Trieste contemporanea all’interno della sua attività di promozione e ricerca sull’arte dell’Europa centro orientale in collaborazione con l’Institute for contemporary art di Zagabria, gode del patrocinio del Consolato generale di Croazia.
Fino all’8 giugno
studio Tommaseo
via del Monte 2/1, Trieste
Info: 040639187; www.triestecontemporanea.it