Schemi e disordini

«Se c’è un pittore a Roma che Pupillo potrebbe amare, questo è Gianni Dessì. Dessì mette sulle sue tele, più o meno nello stesso punto, un’esca per l’occhio, un piccolo segno. Distribuisce segni, figure, piccoli oggetti incollati. Solo un segno o più segni insieme in un piacevole disordine, che da agli occhi un obiettivo cui guardare. Questo è anche lo schema di Pupillo. Anche lui produce i suoi “disordini” con segni e figure, e quando il gioco riesce, quando associa nuove invenzioni con i suoi dipinti, le sue opere diventano attraenti come il richiamo di una sirena che rappresenta il cammino impervio dell’uomo e dell’artista. Inciampa, si avvilisce e si alza di nuovo. È ansioso di cantare una vita temeraria».

Queste parole scritte da Fabio Sargentini introducono l’opera dell’artista Pupillo che si trova a confronto con altri due artisti, Franco Gentili e Maurizio Tornese, nella mostra Tre storie differenti alla galleria Quadrupede di Roma. Pupillo è influenzato dall’Informale degli anni Quaranta e Cinquanta, soprattutto dalle opere di Fautrier, Wols e Vasco Bendini e ha partecipato a numerose collettive e personali in tutto il mondo. Mentre su Tornese sulle pagine di Theodor Corriere del lusso appare questo commento: «Il suo universo visivo, come riferisce egli stesso, è permeato di colori segni e graffi che esprimono un mondo fantastico in maniera assolutamente rigorosa e profonda. Vasto e articolato è il suo alfabeto segnico (un vero e proprio linguaggio parallelo). Criptico ma affascinante. I lavori sono splendide composizioni fantastiche caratterizzate da un originale tratto grafico e interessanti consonanze cromatiche.(…) », a testimoniare la profonda indagine di questo artista. Infine di Franco Gentili colpisce il suo universo fatto di caricature di personaggi pubblici o privati attuate con graffiante ironia attraverso l’uso di maschere che hanno connotato gran parte della storia del nostro paese.

Fino all’8 giugno
Quadrupede, via di San Giovanni in Laterano 45, Roma
Info: www.quadrupede.it

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