Gli occhi di Caravaggio

Al museo Diocesano si è aperta la mostra dedicata a Michelangelo Merisi (1571-1610), detto il Caravaggio, intitolata Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione tra Venezia e Milano. Il lungo percorso, curato da Vittorio Sgarbi, mette in evidenza i capolavori dei precursori e degli artisti contemporanei al mitico Caravaggio. Soprattutto vengono valorizzate tutte quelle opere che Michelangelo vide di persona durante l’epoca giovanile, nel periodo della crescita artistica tra Venezia e Milano. In questa rassegna prodotta e organizzata da Arthemisia group sono esposti circa sessanta capolavori di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Jacopo da Bassano, Moretto da Brescia, Giovan Battista Moroni, Gerolamo Savoldo, Vincenzo e Antonio Campi, Giovanni Ambrogio Figino, Simone Peterzano e di molti altri. Tutti questi artisti sono testimoni del formarsi di nuove tendenze che hanno dato un’importanza speciale al rapporto tra luce e spazio, fondamentale per Caravaggio.

Opere del Caravaggio stesso in mostra come “Murtola” (1596), la prima versione della Medusa degli Uffizi, e “La flagellazione di Cristo” (1607-1608), proveniente dal museo di Capodimonte. La mostra è divisa in sei sezioni. La prima è dedicata a Venezia. È certo che gli occhi di Caravaggio abbiano potuto osservare da vicino quadri di Tintoretto, Tiziano, Giorgione, Bassano, i principali pittori della cultura veneta di quei tempi. Il Merisi si soffermò sui loro dipinti studiandone lo spazio e la luce che le rappresentazioni emanavano dall’interno. La luce non è più solo un elemento che arriva dall’alto, dall’esterno, ma nasce dentro l’opera. Si notano in questa sezione dipinti come “San Giovanni Battista” di Tiziano, “Caino e Abele” e “La tentazione di Adamo ed Eva” di Tintoretto. Nella penultima sezione, prima di incontrare le opere del Caravaggio, si possono osservare opere provenienti dal clima pittorico milanese, ad esempio di Simone Peterzano, Fede Galizia, Giovanni Paolo Lomazzo, Ambrogio Figino e Giovanni Agostino Da Lodi.

Fino al 3 luglio
Museo Diocesano
corso di Porta Ticinese 95, Milano
Info: 0289420019; www.museodiocesano.it

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