Ma Quan era attiva nel regno Kangxi nel periodo Qianlong. Suo padre, Ma Yuanyu, era un pittore noto per la sua abilità. Dipingeva opere in piccolo formato di fiori e uccelli (Hua niao) con le pennellate libere ed eleganti che caratterizzavano gli spiriti ribelli e per lei fu coniato l’attributo di "pittore inimitabile".
Elisa Montessori, fino al 20 maggio alla galleria Giulia di Roma, tributa un omaggio a Ma Quan, pittrice cinese del XVIII secolo, come lei artista misteriosa e ribelle. Così scrive la curatrice della mostra, Patrizia Ferri: «Un’inclinazione verso l’oscurità e una radicalità incisiva covano dietro l’apparenza elegante e sospesa della pittura fatta di antropometrie liquide, corolle esplose e cangianti, steli liquidi, farfalle scarnificate e scheletrite, erbari preziosi e architetture vegetali che disegnano una natura perversa e fluida. Nella sua vertiginosa bellezza si gioca la strategia essenziale dell’abbandono e della leggerezza che libera dalla dipendenza verso la materia».
Opere dove l’espressione del reale viene ridotta a forma pura, spoglia. Il tratteggio con inchiostri neri, graffiati su semplici e rigorosi quadrati di carta, permette di rappresentare modelli complessi, insegna a cogliere l’essenza, la verità cosi com’è. La pittura della Montessori è un seduttivo e rigoroso “luogo medianico” dal quale si esce trasformati. Ancora secondo le parole della curatrice: «Un luogo ambiguo e ambivalente che ti attira e poi ti divora, che si offre e contemporaneamente si sottrae, come in un sottile gioco di seduzione, dove la calligrafia e le immagini, in un’impostazione da montaggio cinematografico, si intrecciano all’erotismo, come in “The pillow book” di Greenaway».
I sigilli apposti su un’opera – citazione colta come lieve tocco di civetteria – o lo sciame dei frammenti colorati aggregati sul fondo della galleria ad adescare lo sguardo, piuttosto che la scrittura dipinta su uno "scroll" immacolato, insinuano un movimento ritmico dello spirito sul vuoto dei fogli bianchi. L’essenza vitale dell’arte è presente sempre e da sempre nel lavoro della Montessori alla quale, alla soglia degli ottanta anni, e con una prossima Biennale di Venezia che l’attende, non ci resta che indirizzare un vecchio adagio taoista che afferma che quanti sono versati nella pittura vivranno più a lungo, perché la vita creata per mezzo del tocco del pennello rafforza la vita stessa.
Galleria Giulia
via della Barchetta 13, Roma
Info: www.galleriagiulia.com