Esibendo le opere degli artisti italiani, affermati sul palcoscenico internazionale, all’Arca di Vercelli si ripercorre il lungo tragitto artistico del XX secolo tramite le opere incluse negli anni nelle collezioni Guggenheim. La prima opera dell’esibizione è una grande tela di Giuseppe Capogrossi, Superficie 512, che fu commissionata dalla galleria di Carlo Cardazzo. Questo dipinto non sarebbe mai arrivato a New York, rimanendo nelle mani dell’artista fino al giorno in cui è stato incluso nelle collezioni italiane.
Attorno a quest’opera, che rappresenta il gusto italiano degli anni ’60, si muovono lavori di grandi artisti italiani: Composizione, Grande ferro M-4 e Grande nero plastica L.A. di Alberto Burri; un inchiostro di un maestro dello spazialismo, Lucio Fontana, approfondendo così un lato non molto conosciuto dell’artista. In mostra anche opere di Consagra, Vedova, Afro Basaldella, un personaggio molto richiesto nelle collezioni statunitensi.
Non è la prima tappa di questo quarto evento delle collezioni Guggenheim a Vercelli. Proprio nell’anno del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia, il percorso espositivo, costruito cronologicamente al contrario, prende il via dal 1961, anno del centenario. Questa collezione, in concreto, rappresenta ciò che il gusto statunitense ha selezionato dell’arte italiana del ‘900, attingendo dunque tra le opere provenienti dalle collezioni Guggenheim di New York, Venezia e fra altre incredibili raccolte. Ad esempio quella di Gianni Mattioli, un prestito a lungo termine intrapreso nel 1997 per la collezione Peggy Guggenheim di Venezia che custodisce capolavori del futurismo italiano.
Il curatore Luca Massimo Barbero scrive in catalogo: «L’Italia vista attraverso i suoi capolavori nell’Arca di Vercelli concepita in una prospettiva rovesciata nel tempo. La grande complessità e ricerca di avanguardia delle opere di Boccioni e dei futuristi tutti, la profondità maestosa e dinamica di Materia, opera chiave della storia dell’arte italiana, crearono quei germi vitali e volontà creativa che nel secondo dopoguerra permisero a Fontana, Burri e i grandi sperimentatori di gettare le basi di una nuova arte italiana, celebrata attraverso il gusto del collezionismo americano per ricordare la grande qualità dei 100 anni del secolo appena trascorso».
Fino al 5 giugno
Arca ex chiesa di San Marco
piazza San Marco 1, Vercelli
Info: 0161596333; www.guggenheimvercelli.it