Giochi di ruolo

Arte. Cultura. Territori. Diversità. Il 24 febbraio Ied Roma inaugura Play, giochi di ruolo, un evento che coniuga esperienze e nazionalità diverse attraverso il tema della Differenza. I veri protagonisti sono gli allievi del Master in curatore museale e di eventi performativi, riuniti nel collettivo C16, che hanno ideato e curato il progetto passo dopo passo.

Tre i giorni di durata dell’evento, prestigiose le location coinvolte. L’opening è previsto al Macro, dove una rassegna video di 16 opere verrà proiettata nella hall della sede di via Nizza. È un percorso nomade, politico e culturale quello proposto, quasi un giro del mondo immaginario, attraverso la trasformazione sociale della realtà.

Gli artisti provengono da diverse aree geografiche ed è questa particolarità a mettere in evidenza come, dopo una fase globale, si stia avvicinando l’era della neodiversità, dove le differenze fra le diverse culture da ostacolo si trasformano in nuova risorsa. Il nomadismo di cui parlano questi artisti non è semplicemente geografico ma è proprio di modelli culturali che si sono mutati in altro attraverso la rete, gli stili di vita e di pensiero che hanno influenzato e rese ibride società altrimenti molto diverse.

Play, giochi di ruolo è un invito a spostare per un momento il proprio punto di vista, verso una zona aperta in cui la “diversità”, sia a livello relazionale che spaziale, possa costituire un territorio fertile e stimolante di discussione. È un invito a mettersi nei panni dell’altro, per avvicinarsi alle cose con una prospettiva diversa, per emanciparsi dalle «tradizionali narrative relative a soggettività originarie e autoriali, focalizzandosi su quei momenti o processi che si producono negli interstizi, nell’articolarsi delle differenze culturali».

L’evento è diffuso sul territorio romano e prevede diverse sedi espositive. Dal 25 febbraio il museo Pietro Canonica ospita una collettiva di artisti internazionali che approfondiscono e sviluppano il tema dell’evento nelle sue molteplici accezioni. Gli artisti sono gli italiani Marco Baroncelli e Carlo Zanni, gli svizzeri Simone Zaugg e Prisca Groh, il polacco Noel Jabbour, l’israeliana Rona Yefman, gli statunitensi Jeremy Mende e Lisa Wade, il cinese Hong Hao. Questi artisti dialogheranno attraverso le loro opere con gli spazi del museo, creando un connubio e un’interazione insolita.

Mostre e installazioni proseguiranno dal 26 febbraio al museo delle Mura e in diversi Istituti di cultura e ambasciate straniere: ambasciata del Brasile, Real academia de España a Roma, accademia di Romania e la galleria Extraspazio che svolge da tempo un programma espositivo con artisti dell’area africana e per Play accoglierà l’opera di Zanele Muholi “What…”? “What don’t you see when you look at me?”, un video che ritrae una performance dell’artista che prende in esame i concetti di sguardo, percezione e visione.

Info: www.ied.it; www.csedici.net