I volti di Lombardo

Il volto umano è al centro del lavoro di Federico Lombardo, che espone le sue opere nella personale "Muve", a cura di Daniela Cotimbo, alla galleria Maniero di Roma. Sia che si tratti di acquerello che di opere in digitale i suoi ritratti scavano nell’intimo delle persone. L’artista scandaglia una vasta gamma di stati d’animo e di tipi di costituzioni fisiche diverse che per la sua esperienza sensibile rivelano verità sull’essere umano.

Una sua teoria personale riguarda la forma dell’occhio, che svelerebbe il bene e il male delle persone. Nella sua ricerca ammette una natura divina dell’uomo. Agli inizi sperimentava molto con l’acquerello e l’olio, poi ha incontrato il digitale e, come dice di sé stesso nel comunicato della mostra, lavora con questa tecnica «seguendo una certa propensione verso l’essenza-assenza della materia pittorica».

L’uso del digitale, che si può definire pittura elettronica, è un modo per creare una nuova forma d’arte a prescindere dalla mera applicazione tecnologica, è come dipingere ma attraverso uno strumento dove il movimento del braccio è realizzato grazie ad altre regole. I suoi risultati estetici sono diversi dalla tradizione classico rinascimentale, eppure di quest’ultima resta una traccia. In Lombardo c’è volontà di identità che parte da un’ispirazione forte. L’artista è originario Castellammare di Stabia, Napoli, dove è nato nel 1970, ma vive a Formia, Latina. Espone dal 1999 in numerose personali e collettive. L’ultima personale prima di "Muve" alla galleria Maniero è stata L’insostenibile leggerezza dell’acqua alla Zaion gallery di Biella nel 2008, mentre l’ultima collettiva è stata Ritratti italiani alla Civica galleria d’arte moderna Arnolo Bonzagni a Cento (Fe) nel 2010.

Fino al 31 gennaio 
Galleria Maniero, via dell’Arancio 79, Roma
Info: Info: 0668807116; www.galleriamaniero.it