A cinquant’anni dalla decolonizzazione del paese, palazzo Ducale e Castello d’Albertis ospitano la mostra L’Africa delle meraviglie, arti africane nelle collezioni italiane. La mostra riunisce un numero cospicuo di opere d’arte africana tradizionale presenti nelle collezioni private italiane, molte delle quali mai esposte prima. È questo sorprendente patrimonio fino a oggi nascosto che l’esposizione intende valorizzare attraverso la selezione di circa 200 pezzi appartenenti prevalentemente a etnie di consolidata produttività artistica scelte per la loro straordinaria forza visuale: maschere, figure d’arte, feticci, pali funerari, oggetti rituali e d’uso quotidiano, tutte opere dal grande valore estetico che portano dritte al cuore delle culture dell’Africa subsahariana, dei loro costumi e modi di vita.
Ivan Bargna dell’università Bicocca di Milano e Giovanna Parodi Da Passano dell’ateneo di Genova sono i curatori della mostra, con la collaborazione di Marc Augè e dell’artista ed esperto di arte contemporanea Stefano Arienti. Come spiega Bragna, l’intento della mostra non è quello di farne una semplice vetrina. Da un lato di offrire al visitatore un percorso intimo, più familiare perché gli oggetti sono il segnale di una relazione plurisecolare, più di 500 anni di storia, tra l’Africa e l’Europa. Dall’altro di coniugare l’arte contemporanea e l’antropologia con sguardo evocativo. Il tutto per valorizzare il tema centrale della mostra: l’autenticità perduta e l’autenticità della cultura e della vita. L’Africa è molto vicina a noi: questo perché le opere d’arte africane si sono affermate nella cultura occidentale del Novecento e soprattutto perché l’arte è la religione laica dei nostri tempi.
Saranno presenti anche gli antropologi che tenteranno di restituire e di evocare l’esperienza estetica degli africani: l’intenzione è di offrire al visitatore la possibilità di scoprire un patrimonio spesso misconosciuto perché a lungo è stato posto sotto l’etichetta di “arte primitiva” o, ancora più spregiativamente, come “art negre”. Il tutto senza comprendere che dietro quest’arte si cela l’estetica nella sua poliedricità: dall’estetica degli spiriti a quella dell’invisibile, dall’estetica della gestualità a quella delle maschere.
Si rivela così come una mostra che vuol essere accessibile a tutti ma che prosegue chiedendosi come nasca in noi il sentimento di questa bellezza, se corrisponda anche all’esperienza che di queste opere hanno gli africani stessi. Ecco allora che le opere d’arte africana parlano non solo degli altri ma anche di noi, di chi le ha collezionate ma anche della storia e della società italiana nei suoi rapporti con l’Africa. L’idea è quindi quella di una mostra polifonica e aperta in cui gli oggetti nella loro bellezza e problematicità divengono l’occasione per riflettere sulla nostra storia culturale, sul nostro immaginario sociale e su quello degli altri. Il progetto lascia spazio anche ad altri sguardi, a modi diversi di presentare, mettere in scena, catalogare mentalmente e vivere gli oggetti.
Dal 31 dicembre al 5 giugno 2011
L’Africa delle meraviglie
Genova, Palazzo Ducale, Sottoporticato
Info: 0105574064-065; www.palazzoducale.genova.it