Durante l’esodo fieristico torinese la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli amplia il tema di ricerca sul collezionismo con il progetto "China power station" dalla collezione Astrup Fearnley. La mostra a cura di Julia Peyton Jones, Gunnar B. Kvaran e Hans Ulrich Obrist nasce dalla collaborazione del museo di Oslo insieme con la Serpentyne gallery di Londra ben 4 anni fa, inaugurando nella capitale inglese la prima parte del suo viaggio evolutivo e in itinere. Dopo Oslo e Lussemburgo è il turno di Torino con nuove opere tra cui video, sculture e installazioni che danno risalto alla cultura artistica orientale.
Tra i presenti, si annoverano artisti d’avanguardia come Cai Guo-Qiang e Huang Yong Ping, insieme con la nuova generazione di artisti post-Mao nati tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 tra cui Cao Fei, Liu Wei, Yang Fudong, Sun Xun, Zhang Ding. Uniti in una carrellata di storia figurativa dell’evoluzione artistica cinese, le opere si confrontano visivamente su tematiche generali partendo dalla politica fino al ricorrente tema della memoria. Dai progetti scultorei e installativi di Cai Guo-Qiang ai paesaggi digitali dalle ambigue raffigurazioni di Wei fino ai film e alle fotografie di Song Tao dove la realtà urbana viene mostrata nella sua crescita e nel suo cambiamento, per un continuo scambio con il pubblico fruitore.
Una mostra che utilizza ogni tipo di media per dare spazio alla comunicazione visiva della creatività contemporanea cinese sotto tutti i punti di vista: non solo l’arte infatti, ma anche l’architettura viene chiamata in causa, abbracciando un concetto che vuole essere di divulgazione culturale oltre che artistico. Un’esposizione come un monito mondiale, che passa di occhio in occhio per le vie dell’arte contemporanea europee fino a raggiungere quelle economico-sociali, sfociando in una consapevolezza storica e culturale dal peso esotico che ogni anno non dimentica di giungere sino a noi per ricordarci che “la Cina è vicina” molto più di quanto Bellocchio non volesse “vaghissimamente” raccontare.
Fino al 27 febbraio 2011
Pinacoteca Agnelli
via Nizza, 230
Info: 0110062713