Erano presenti tutti quelli che contano la scorsa settimana al ministero dei Beni e delle attività culturali per la conferenza stampa di presentazione della mostra che il Complesso del Vittoriano di Roma dedica a Loris Nelson Ricci.
Dal ministro in persona Sandro Bondi, al critico d’arte Vittorio Sgarbi che non si è trattenuto in commenti sullo stato attuale dell’arte, di quella contemporanea soprattutto, focalizzando l’attenzione sulle attività dei due grandi musei romani, il Macro e il Maxxi che, a detta del critico, non sono capaci di far altro se non esporre artisti mediocri e sufficientemente interessanti. E poi naturalmente l’artista, Nelson Ricci, quell’uomo che ha concentrato tutta la sua produzione sullo studio delle grandi civiltà del Mediterraneo e che presenta a Roma la mostra Spirito dell’uomo, spirito del tempo.
Un’ampia personale che si avvale del patronicio del ministero egli Affari esteri e di quello dei Beni culturali oltre al sostegno della regione Lazio e del comune e della provincia di Roma.
La mostra al Vittoriano, visibile fino al 16 gennaio, raccoglie le ultime opere realizzate dall’artista nell’arco di dieci anni: un lavoro ciclopico, portato a termine in assoluta solitudine nel millenario castello di Castevoli, per volgere l’arte del passato alla modernità e al futuro. «Ricci è un artista profondamente radicato nella sua terra d’origine ma nonostante ciò – ha detto il ministro Bondi – è propositivamente aperto al resto del mondo, attratto da sempre da quelle cività che nascondono se stesse e che poco fanno parlare di sè».
Le sue opere sembrano quasi degli inni alla ragione, sinceri e lineari. Ricci è capace di una visione che consente di disegnare la spiritualità dell’uomo moderno rispetto al passato. Parafrasando le parole di Louis Godart. Il Vittoriano ospita anche sculture e progetti di grandi dimensioni, compresi anche alcuni prototipi di architettura.
E poi disegni e dipinti per sintetizzare l’indagine dell’artista concentrata principalmente negli ultimi anni sulle civiltà della Grecia e dell’Egitto per un totale di centoquaranta opere.
Fino al 16 gennaio
Complesso del Vittoriano, via Di San Pietro Ii Carcere Roma
Info: 06780664