Le mille luci di Launois

«Osservare il lavoro di Hélène equivale ad osservare le stelle: c’è il rischio concreto di rimanere fulminati». Una reazione “elettrificata” è quella che la curatrice Olimpia Orsini si aspetta dal pubblico della personale di Hélène Launois, “Les lumières”, accolta a Roma alla One piece art (spazio di cui Orsini è anche titolare) fino al 10 gennaio.

Nata a Parigi, dove vive tutt’ora, Launois riesce a fondere nei suoi lavori la pittura, l’elettrico, gli effetti di luce, le parole d’ordine e gli oggetti. «Quando hai in mente un’opera – continua Orsini – pittura ed elettricità si confondono per raggiungere l’obiettivo artistico. È la passione che interrompe qualsiasi forma di difficoltà». Già, perché non è semplice dar vita a lavori originali e affascinanti con oggetti luminosi, originando dipinti elettrificati, installazioni luminose e quadri elettrici. Produzioni che Launois porta avanti da anni con ottimi esiti, puntando sull’associazione tra pittura, collage, luce elettrica e slogan. I pannelli luminosi che propone invitano lo spettatore a intraprendere, insieme all’artista, un viaggio attraverso le luci di neon, stimolando la percezione visiva.

«Nelle sue opere ricorre all’utilizzo di pezzi di oggetti quotidiani – insiste Orsini – come chiavi elettroniche per macchine da scrivere, parti di flipper e juke-box, tubi e cuscinetti a sfera». Sono lavori prodotti con cura e precisione che, secondo la curatrice, veicolano un messaggio ben distinto: «la città è la nostra giungla quotidiana. Può essere piacevole, ma anche rappresentare un labirinto con lati oscuri e zone piene di tristezza. Da qui la necessità di aggiungere piccole luci per illuminare la strada da percorrere».

Info: www.onepieceart.com