Un elefante e il suo Mahout conducono i visitatori della “Marselleria permanent exhibition” in un cimitero sconosciuto, dove gli elefanti giacciono senza vita. Questo scenario immaginario, nel territorio di confine tra Nepal e India, è un nuovo progetto di Carlos Casas (Barcellona, 1974): video, disegni e collage in mostra per raccontare quegli spazi intraducibili a parole, dove abitano vita e morte, dove forse risiede il segreto della reincarnazione e dell’immortalità. L’artista decide di inoltrarsi in tale ricerca esibendo proprio quei territori dove la cultura buddista e quella induista si fronteggiano.
Dopo il clamoroso successo della sua video trilogia, intitolata “End” all’Hangar Bicocca nella quale Casas, con estrema sensibilità, descrive alcuni territori ai margini della civiltà, dei quali molti sono ignari dell’esistenza, per rappresentare quel confine dove il principio e la fine della vita umana trova una residenza, l’artista torna a Milano esibendo altri territori, in anteprima assoluta. Attraverso il montaggio di alcuni stralci di classiche pubblicazioni cinematografiche d’avventura, di documentari e d’immagini, colte da vecchie pellicole che riproducono l’”età d’oro” dei film d’avventura, quelli esotici degli anni ’30, ’40, ’50, ’60, nasce “Cemetery”, un nuovo viaggio verso l’ignoto.
Fino al 14 gennaio 2011
Marselleria permanent exhibition
via Paullo 12 a, Milano
Info: 0276394920; www.marselleria.com