Le fusioni di Bolin

Alla Boxart di Verona apre in questi giorni “Hiding in Italy”, personale dell’artista cinese Liu Bolin, frutto della sua seconda produzione in Italia supportata dalla fondazione Italia Cina, Boxart galleria d’arte, Asian studies group, Veneranda Fabbrica del Duomo e Mazen. Famoso e apprezzato in tutto il mondo, Bolin ha debuttato in Italia nel 2008, con la mostra “Hide and seek” curata da Francesca Tarocco sempre alla Boxart di Verona.

Il suo ritorno in Italia ha coinciso con una nuova produzione di sette scatti, tutti inediti, che sono stati aggiunti ai sei precedenti realizzati nel nostro paese. Da qui il titolo della mostra, che riprende l’intero work in progress fotografico “Hiding in the city”, cui è maggiormente legata la fama dell’artista. Dal 2006, le performance di Liu Bolin mescolano fotografia, pittura, performance e “body art”, permettendo all’artista di fondersi coi mattoni di muri semi demoliti, slogan olimpici o ideogrammi di propaganda politica, fino ad identificarsi con Mao Tse-tung.

Da allora, la sua produzione non si è mai fermata. Ha toccato temi universali come il rapporto tra uomo-natura, pensiero-potere, fino al contrasto tra conservazione e distruzione del passato che pervade l’Italia e la Cina. Da qui, l’idea dell’artista di utilizzare luoghi italici come quinta teatrale all’artista in divisa maoista; ecco quindi comparire il teatro Alla Scala o il Duomo di Milano, così come l’Arena di Verona, palazzo Ducale, piazza San Marco a Venezia. Per accomunare le immagini concepite nella Repubblica popolare a quelle italiane, c’è la sua tecnica esecutiva: Liu Bolin ha girato per i due capoluoghi del Nord Italia con una troupe composta da un’interprete, un fotografo, un artista suo coetaneo, Andrea Facco, e una restauratrice esperta in “trompe d’oeil”, esecutori materiali del “body painting” sul suo corpo. La rassegna offre la possibilità di ricostruire il percorso finora svolto da Bolin, mostrando in tutto una ventina tra le opere più significative della serie “Hiding in the city”, realizzate tra il 2006 e il 2010, nel suo paese natale e nel resto del mondo, unite agli inediti che hanno come soggetto l’Italia, e in particolare modo le città Verona, Milano e Venezia.

Fino al 4 dicembre
Boxart gallery
via dei mutilati 7, Verona
Info: 0458000176; www.boxartgallery.com